PUGNALONI TUTT’ALTRO CHE IMBECILLE…
PALAZZO CAMPANA DEL TUTTO INAGIBILE!

PUGNALONI TUTT’ALTRO CHE IMBECILLE… PALAZZO CAMPANA DEL TUTTO INAGIBILE!

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PUGNALONI TUTT’ALTRO CHE IMBECILLE…
PALAZZO CAMPANA DEL TUTTO INAGIBILE!

Il terremoto presenta un conto forse ancora più grosso dei danni subiti dalla Torre

Aut anche la parte che si pensava ancora agibile di Palazzo Campana!
Le conseguenze del terremoto del 2016 (che portarono alla chiusura anticipata, con polemica, della mostra curata da Sgarbi), dunque, con il lento ma inarrestabile trascorrere del tempo stanno manifestandosi in tutta la prevedibile gravità.
Era il 1° novembre, quattordici mesi fa, quando il discusso critico d’arte certificò come stolta, in diretta tv su la Sette, la decisione di Pugnaloni di sospendere la mostra, in via precauzionale.
«Sindaco, ma è imbecille?» – raccontò di aver detto a Pugnaloni alla notizia della sospensione delle visite al Campana.
«Perché mi chiudi la mostra – incalzò Sgarbi ospite della Gruber – se non c’è alcun danno”?
Espressioni colorite a parte, il critico non prese davvero per il verso giusto la decisione di Pugnaloni, tanto che di li a breve fece raccogliere le sue cose per emigrare verso Cortina, lontano da terremoti e Sindaci allarmisti.
In realtà, per una volta Pugnaloni, incassato da campione “l’imbecille” sparato sotto la cintura dalla mitragliera orale in dote a Sgarbi, fece la cosa più giusta: raccogliere le numerose richieste dei sorveglianti la mostra, in gran parte giovani, restii a rimanere negli interni dello storico edificio settecentesco nel bel mezzo dello sciame sismico.
«Osimo era piena di gente – motivò ancora Sgarbi nel salotto televisivo – e così facendo il Sindaco ha così creato un allarmismo privo di senso…».
Ora, ad un anno esatto dall’ultimo sciame sismico degno di rilievo (18 gennaio), le conseguenze sembrano apparire in tutta la propria dolorosa consistenza: oltre al lato già dichiarato inagibile del palazzo (locali ex liceo, forno, spazi Accademia), il certificato di vulnerabilità sismica, recapitato in questi giorni dopo ulteriori controlli sulla intera struttura, sottoscrive nero su bianco come anche la parte dedicata alle mostre non presenti più caratteristiche di sicurezza in grado di ovviare a nuove possibili scosse.
Per l’immagine di Osimo e il significato in ambito culturale che uno stop del genere andrà a determinare in città, si tratta indubbiamente di un duro colpo da digerire.
Proprio nei giorni scorsi il vice Sindaco, con delega alla Cultura Mauro Pellegrini, aveva annunciato la quasi assoluta certezza, per la prossima estate, di poter ospitare un importante appuntamento museale, capace di riallacciare il feeling, bruscamente interrotto con quel “imbecille”, tra Osimo e la Cultura da ammirare, godere, fare propria.
Al contrario di mostre, convegni ed ospiti illustri, ogni iniziativa, con questo quadro della situazione, dovrà essere rapportata all’urgente reperimento di fondi con cui far partire urgenti lavori di ripristino in sicurezza.
A conferma dell’estrema gravità dei danni subiti, il fatto che anche l’abitazione del custode, gli attigui spazi della biblioteca “Cini” e del teatrino risulterebbero insicuri.

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