ATTENDE PER QUASI 15 GIORNI
IL RISVEGLIO DELLA MADRE!

ATTENDE PER QUASI 15 GIORNI IL RISVEGLIO DELLA MADRE!

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ATTENDE PER QUASI 15 GIORNI
IL RISVEGLIO DELLA MADRE!

Luigia Peruzzini, 77 anni, vegliata per due settimane dalla figlia disabile di 51

Dramma della solitudine, della disabilità e dell’indifferenza familiare: muore l’anziana madre e l’unica figlia convivente, disabile e non autosufficiente, 51 anni, non si rende conto del trapasso continuando ad attenderne il risveglio per quasi due settimane!

Luigia Peruzzini

Un’altra figlia, invece, residente a Corridonia, ha saputo del doppio dramma solo dalle forze dell’Ordine chiamate in causa su sollecitazione dei vicini.

A dare l’allarme alla Polizia, intervenuta nella tarda serata di ieri in via Recanati, 6 (uno degli inconfondibili palazzi di edilizia popolare sorti negli anni ‘60 a lato di via Colombo), proprio le famiglie residenti nella struttura, allarmate dal non ricordare più l’ultima volta in cui avevano visto Luigia Peruzzini, 77 anni e la figlia.

Temendo per le due donne (considerate anche le condizioni di dipendenza della figlia) e allarmate per non ricevere risposta alla porta, i vicini hanno così richiesto l’intervento del 113 immaginando un malore dell’anziana o qualsiasi altro impedimento.

La realtà, purtroppo, ha superato anche la fantasia più macabra non appena i poliziotti sono riusciti a metter piede in casa.

Un odore nauseabondo ha investito i soccorritori giusto il tempo di oltrepassare la porta dell’appartamento; un lezzo inconfondibile di morte (che ai vicini, contrariamente e rassicurandoli, era parso come di cavoli…) è andato via via aumentando in direzione della camera da letto.

Qui, quasi non credendo ai propri occhi, gli uomini del vice Questore dottor Todaro, hanno rinvenuto, distesa sul letto matrimoniale condiviso, supina, sotto le coperte rimboccate dalla figlia disabile, il corpo in decomposizione della donna… con accanto la povera figlia, incapace di comprendere la realtà e convinta, probabilmente, solo di un lungo sonno della mamma.

Il palazzo di via Recanati dove si è consumato il dramma

Da quanti giorni le due donne si trovavano in quelle condizioni? Difficile dirlo e tutto sommato, ormai, poco importa. Dalle condizioni della salma è comunque molto verosimile che Luigia Peruzzini, vedova, sia morta nel sonno da almeno 10 giorni o anche due settimane; un gran tempo vissuto con la figlia accanto, giorno e notte, in attesa del risveglio e di una carezza materna. Come sempre avvenuto.

Del tutto naturali – dagli accertamenti tecnici effettuati dalla polizia Scientifica, dall’ispezione cadaverica effettuata dal medico legale e dalle informazioni assunte da chi conosceva Luigia Peruzzini – le cause della morte da addebitarsi anche al sopraggiungere di varie patalogie di cui la poveretta soffriva da tempo.

Così, in un tanfo crescente immaginabile, senza praticamente nutrirsi se non con quanto può aver trovato in frigorifero, la figlia ha vissuto la propria vita di dipendenza dalla madre senza rendersi probabilmente conto della tragedia capitata in sorte.

Anche quel volto ormai irriconoscibile, scavato dalla morte, non ha preoccupato, nonostante il passare dei giorni, la mente della povera figlia, abituata da sempre a dipendere dalla mamma per le proprie necessità.

Così, non sentendola respirare, ne rispondere, la disabile non si è “preoccupata”, credendo forse ad un nuovo gioco inventato dalla madre per superare la solitudine di tante giornate tutte uguali.

Per giorni e giorni, ben oltre l’ultimo, la donna le è così stata accanto, dramma nel dramma, in attesa del risveglio e di quel bacio del buon giorno che siamo certi, in qualche modo, qualcuno dall’alto avrà provveduto a darle sulla guancia.


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