I “DURI E PURI” GRILLINI TORNANO IN FRIGO
PUNITA CON L’ASTENSIONE DI MASSA (-72.61%)
L’ARROGANZA A 5 STELLE DI DI MAIO

I “DURI E PURI” GRILLINI TORNANO IN FRIGO PUNITA CON L’ASTENSIONE DI MASSA (-72.61%) L’ARROGANZA A 5 STELLE DI DI MAIO

Loading

I “DURI E PURI” GRILLINI TORNANO IN FRIGO
PUNITA CON L’ASTENSIONE DI MASSA (-72.61%)
L’ARROGANZA A 5 STELLE DI DI MAIO

Bruscamente interrotta, senza aver consumato, la luna di miele della seconda forza del Paese
In chiave osimana, ancor prima di valutare l’effetto Comunali, il ridimensionamento in corso potrebbe costare la perdita di 5.794 voti su 7.980!

 


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26 MAGGIO 2019: VOTA IL CANDIDATO A TE PIÙ VICINO

  • Dino LATINI (Liste civiche) (29%, 292 Votes)
  • Simone PUGNALONI (Partito Democratico + Movimenti di Sinistra) (25%, 247 Votes)
  • David MONTICELLI (Movimento 5 Stelle) (14%, 144 Votes)
  • Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI (Lega) (13%, 130 Votes)
  • Achille GINNETTI (Lista civica) (10%, 103 Votes)
  • Maria Grazia MARIANI (Difendiamo Osimo + Fratelli d'Italia + Casa Pound) (4%, 43 Votes)
  • Fabio PASQUINELLI (Estrema sinistra) (4%, 43 Votes)

Total Voters: 1.002

Loading ... Loading ...

 

Abbiamo fatto un giochino. Tanto ino, a pensarci bene, non è proprio visto che vorrebbe avere la presunzione di dimostrare, schede alla mano, la perdita di consenso politico o meglio il mutato orientamento al voto degli Italiani in appena 56 giorni; otto settimane pari pari, eppure capaci di modificare radicalmente il voto espresso appena il 4 marzo scorso.

Per ottenere il risultato ci siamo basati sulla diversa e ben più bassa affluenza al voto, alle recentissime Regionali in Molise e Friuli, fatta registrare rispetto alle Politiche.

Ergo il dato cercherà di mettere in luce, voti alla mano, chi ha perso e quanto rispetto alla libera decisione di quote significative del corpo elettorale di non recarsi (in aprile) nuovamente in cabina elettorale, come a marzo.

Partiamo con l’analisi guardando alla Tabella A relativa alla somma del voto Politico di Centro-Destra, Centro-Sinistra e Movimento 5 Stelle ottenuto il 4 marzo nelle regioni Molise e Friuli con cui il confronto non solo è possibile ma gode di grande attualità.

Ebbene, per prima cosa, all’occhio esperto appare evidente il gran calo di interesse della gente (vedi tabella B) rispetto al tema della partecipazione al voto.

Da un appuntamento all’altro, in oltre duecentomila elettori (esattamente 236.475 schede appartenenti ai tre schieramenti) hanno dato forfait rispetto al dovere civico esercitato appena il 4 marzo (vedi tabella A).

A pagare dazio alla “protesta”, ovvero ad astenersi dal confermare nella propria regione il dato espresso su scala nazionale, è in larghissima parte il solo movimento a 5 Stelle (vedi tabella C).

Per la prima volta dalla discesa in campo dei “Vaffa day”, ormai una dozzina di anni fa, la creatura grillina non solo non avanza in consenso dal 31.47% in ottobre delle due regioni di riferimento, neanche riesce nel proposito di mantenerlo ma addirittura regredisce al 13.77& complessivo perdendo quasi 18 punti percentuali!

A ben guardare a rendere possibile una sicura disfatta (su cui i gialli, in queste ore, non hanno interesse di parlare troppo viste le consultazioni, compromesse ma ancora in corso, per la formazione del nuovo Governo) stavolta ha pesato proprio lo zoccolo duro degli scontenti di ogni area politica e in particolari quanti da anni avevano smesso di votare.

Si è così verificato che 171.696 consensi molisani e friulani, dopo otto settimane e quanto accaduto a Roma in questi primi due mesi di trattative, si siano eclissati per tornare nel frigorifero della politica.

Un brusco risveglio per 72 non votanti su 100, disamorati dai soli goffi quanto presuntuosi tentativi di Di Maio di ritagliarsi un sostegno ad personam, impossibile da realizzare in politica senza cedere ai compromessi naturali del fare politica.

Ebbene il dato testimonia che i “duri e puri” del movimento non hanno niente affatto gradito punendo i 5 Stelle con la stessa moneta di cui hanno beneficiato fino a diventare la seconda forza politica italiana.

Tradotto in osimano, senza neanche considerare la spinta acceleratrice che l’appuntamento Comunale tradizionalmente provoca negli elettori, ecco che i 7.980 consensi di marzo oggi, al cambio attuale del -72.61%, possono valere non più di 2.186 voti. Prendere o lasciare.


 

25 APRILE, PAZZAGLINI CONFERMA: NO ALL’ANPI
“ANCHE IL PROSSIMO ANNO FAREMO DA SOLI...”
FOLLA PER I FRESCARELLI IN BIANCO DI LATINI
1° MAGGIO, TUTTO ESAURITO AL CENTRO CUCCA

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *