“ANTONELLI? POTREBBE USCIRNE PULITO
A NOI RISULTA UN’ALTRA REALTÀ…”

“ANTONELLI? POTREBBE USCIRNE PULITO A NOI RISULTA UN’ALTRA REALTÀ…”

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Intervento dell’avvocato difensore De Giacomi fiducioso di smontare la grave accusa di stupro


Allo stato degli atti il mio cliente potrebbe risultare al processo perfettamente innocente. Dalla lettura dell’articolo di OSIMO OGGI, invero, risultano circostanze che non conosco e non rientrano nelle nostre evidenze. E’ possibile che abbiate buone informazioni, migliori di quanto risultano dall’ultimo interrogatorio… in caso contrario vi invitiamo a rettificare il racconto dell’arresto di Fabrizio Antonelli”.

Avv. Diego DE GIACOMI

Questo il succo dell’intervento telefonico di Diego De Giacomi, legale anconetano e difensore del 47enne osimano finito in carcere il 18 dicembre scorso in seguito alle indagini per far luce sul grave episodio di violenza carnale denunciato da una 16enne, ricoverata al Sert al pari dell’arrestato.
Avevamo cercato più volte l’avvocato De Giacomi, da giorni e prima ancora della pubblicazione della notizia, nell’interesse generale di evitare possibili imperfezioni (sempre possibili) e lasciare doveroso spazio alla parte accusata, specie se di un grave reato.
Il contatto è purtroppo avvenuto solo nella serata di venerdì scorso e si è risolto, in pratica, in un nulla di fatto dal momento che i dettagli contestati al resoconto puntuale di OSIMO OGGI sono riferibili a particolari tipo l’età di Antonelli (a noi risultante di 47 anni) e all’orario notturno (mezzanotte, le 23 o l’1 cambia sostanzialmente poco, risultanze processuali a parte) in cui i fatti sarebbero avvenuti, in ospedale, in assenza di testimoni. Telecamere a parte, si spera.
Intendendo per si spera affinchè il mezzo visivo abbia accumulato prove a sufficienza sia della presenza o anche della non presenza di Antonelli nella cameretta occupata dalla sola 16enne.
Vista l’assenza di personale medico o infermieristico in giro per i reparti e quindi non intervenuto (altro aspetto, chiarita la violenza sessuale denunciata, su cui far luce essendosi il tutto consumato in un luogo super protetto come l’ospedale di Torrette!) gran parte dell’accusa pare appunto poggiare sulle immagini tv a circuito interno, sempre che esistano e siano chiare.
Non sarebbe la prima volta che una o più telecamere mancano per banali disguidi tecnici l’appuntamento per cui sono state piazzate.
Particolari comunque da affrontare in sede processuale più che attraverso rettifica giornalistica che lascerebbe la persona sospettata nella stessa difficile situazione processuale.
Anche perchè l’avvocato De Giacomi, pur invitato più volte a meglio specificare il passaggio meritevole di correzione per evitare possibili querele – “non è questo il momento ma la famiglia ci sta pensando” – non ha saputo indicarci le frasi da cestinare, riprese da OSIMO OGGI al pari delle indiscrezioni giornalistiche pubblicate, in velina, da tutta la stampa locale.
Non occorre alcun impegno formale, invece, nel ribadire la totale apertura della testata a riportare i fatti che scaturiranno dal processo, dando alla vicenda il massimo risalto possibile che merita e ancor più meriterebbe in caso di lieto fine.


 

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