ZTL, VERBALI INVALIDATI, FESSO CHI HA PAGATO!
ACCOLTE DA MANNINO LE RAGIONI DEGLI AUTOMOBILISTI

ZTL, VERBALI INVALIDATI, FESSO CHI HA PAGATO! ACCOLTE DA MANNINO LE RAGIONI DEGLI AUTOMOBILISTI

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Porto Recanati, rilevato dal Giudice di Pace il non rispetto delle norme ministeriali; beffa per la maggioranza che ha pagato sulla base di un documento farlocco!


PORTORECANATI, ZTL: 417 TURISTI MULTATI AL GIORNO. (in sole 3 ore di esercizio serale) Ritenete normale il risultato ottenuto o c’è qualcosa che non va?

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LA PROSSIMA ESTATE LEI PENSA DI ANDARE IN VACANZA A PORTORECANATI?

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Non rispettata la prescrizione di pre esercizio, dettata dal Ministero dei Trasporti, quale condizione imprescindibile per autorizzare l’avvio della zona a traffico limitato nel centro storico di Porto Recanati!
Con questa motivazione il Giudice di Pace di Macerata,

Il Sindaco di PORTORECANATI annuncia opposizione al verdetto del Hiufice

l’osimano Antonino Di Renzo Mannino, nell’accogliere uno dei circa 500 ricorsi frutto dei 25.794 verbali emessi tra luglio e agosto dalla Polizia municipale rivierasca (ben 1.977 le multe messe insieme dai villeggianti osimani!) ha praticato segato l’intera impalcatura giuridica sulla quale i verbali emessi a raffica, al ritmo di 417 al giorno per 62 giorni, hanno poggiato, fin dal nascere, ovvero su una instabile linea di liceità.
Un conto, però, era ipotizzare che il provvedimento a firma del Sindaco Mozzicafreddo fosse frutto di un imbarazzante desiderio del Comune maceratese di fare facile cassa (a danno, incredibilmente, proprio di quei turisti che dovrebbe difendere a spada tratta, costituendo il bene principale dell’economia bel borgo marinaro) e ben altra cosa è sentirsi riconoscere il proprio parere da una sentenza, ancorchè aperta all’annunciato Appello promosso dall’Amministrazione comunale.
A portare a casa il successo è toccato allo studio legale Vecchioli-Natali di Porto Recanati, promosso a difesa da uno dei primi automobilisti incorsi nella tagliola malamente ideata dalla Giunta Mozzicafreddo.
E non basta. Nella motivazione della sentenza che ha accolto in toto l’opposizione del tartassato, Di Renzo Mannino ha detto dell’altro. E di più.
Non solo i tre varchi all’ingresso della ZTL hanno agito, di fatto, in regime fuori legge non avendo provveduto, il Comandante della Polizia municipale Vignoni e i dieci suoi uomini, ad assolvere i 30 giorni di esercizio informativo alla popolazione durante gli orari di attivazione della zona a traffico limitato prescritto come obbligo dal Ministero… ma addirittura la segnalatica stradale, ovvero la cartellonistica, è sembrata agli occhi del giudice osimano buttata lì, come a caso… con lo scopo principale, più che avvertire, di non farsi vedere (clamoroso il cartello posto dietro una palma, invisibile persino ai pedoni) o non farsi vedere notare in tempo utile per consentire all’automobilista un altro tipo di scelta.

Il Giudice di Pace di Macerata Antonino DI RENZO MANNINO(1)

Senza contare altre chicche processuali emerse, come il bistrattato Codice della Strada (con l’apposizione della segnaletica, stranamente, a sinistra anzichè a destra) o il caso del varco ZTL numero 3, quello di via Galilei, strada a senso unico.
In pratica migliaia di automobilisti in transito a luglio e agosto su quella strada, una volta imboccato il senso unico, senza essere stati messi in condizione di avvedersi della cartellonistica di avviso (carente o addirittura nascosta) non hanno potuto far altro che accumulare una multa per ogni passaggio!
Anche quei pochi automobilisti che hanno, più che altro intuito nell’aria, che era in corso un trabocchetto stradale, non hanno potuto far nulla per evitare la violazione essendo intrappolati su una strada che consentiva una sola direzione… ma sbagliata!!!
Insomma verrebbe davvero da pensare a quale professionalità tecnica si sia affidata l’Amministrazione Mozzicafreddo nel mettere in mano ai soli normali operatori stradali, evidentemente non qualificati a gestire una vicenda del genere, anzichè affidarsi a consulenze esterne in grado di ben consigliare il da farsi.
L’impressione che se ne ricava è che il giochino, pensato forse in buona fede per rastrellare qualche centinaia di multe e la cifra giusta per le casse comunali, sia ben presto sfuggita di mano sia al proprio inventore politico (Sindaco Mozzicafreddo) che al personale tecnico sul campo, trasformandosi da trappola per pochi ma buoni pagatori ad una autentica tonnara, capace di guadagnare l’attenzione negativa della stampa nazionale e della televisione con casi di 20, 30 o più multe messe insieme dagli automobilisti più sfortunati.
Ed ora? Detto che con l’accoglimento del ricorso il giudice Di Renzo Mannino ha anche condannato il Comune di Porto Recanati al pagamento delle spese processuali pari a 343 euro, cui dovranno essere aggiunte le notule del proprio difensore e quella dello studio Vecchioli-Natale, proviamo a fare due conti in tasca all’Ammnistrazione di Porto Recanati.
Ribadito come i verbali spediti ai trasgressori sono stati 25.794 per un anticipo di cassa, solo per spese di notifica, di circa 400.000 euro; considerato che i ricorsi giunti davanti al Giudice di Pace di Macerata sono calcolabili attorno al numero di 500 per spese processuali vicino ai 200.000 euro a carico ancora del Comune; che il lavoro di centinaia di avvocati costerà, ai soccombenti, ovvero di nuovo al Comune di Porto Recanati, una cifra variabile tra i 300 e i 500.000 euro; che altri 200 ricorsi, viste le motivazioni messe nero su bianco dal giudice Antonino Di Renzo Mannino, rischiano di essere fatte proprie e accolte dal Prefetto di Macerata… cosa resta della platea iniziale dei 25.794 verbali?
Restano purtroppo un mare magnum di circa 20.000 poveri verbalizzati, per lo più turisti multati con due o tre verbali ciascuno, che dopo aver maledetto Portorecanati per il bel regalo, hanno con ogni probabilità deciso di pagare quanto richiesto pur di togliersi ogni impiccio.
Questi dunque, a braccio ma non troppo lontano dalla realtà, il computo finale dell’operazione ZTL: incasso ipotizzato 1.950.000 euro, spese e parcelle per circa 1.050.000, resta pur sempre in cassa un attivo netto ragguardevole di circa 900.000 euro.
Parliamo in questi termini, già quasi a consuntivo, perchè se la tenacia e la resistenza di alcuni ha consentito di smascherare, in attesa dell’annunciato Appello, il vero volto dell’Amministrazione Mozzicafreddo… dall’altro chi ha preferito pagare o non ha ancora pagato ma neanche sottoscritto il ricorso amministrativo, si troverà nella poco piacevole condizione di non essere risarcito (se ha già pagato quanto richiesto) o di dover pagare sapendo di subire una ingiustizia!
A riprova che nello strano Paese chiamato Italia, morire e soprattutto pagare sono pratiche da non mettere, finchè possibile, mai in pratica… in quanto c’è sempre tempo, eventualmente, per farlo.
E anzi, come la vicenda ZTL amaramente insegna, non è raro scoprire che non averlo proprio fatto è assai meglio…
Lo dice la Legge!


 

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