TOSSICA VIOLENTATA IN OSPEDALE DA ALCOLISTA!
DURA CONDANNA PER FABRIZIO ANTONELLI, 5 ANNI

TOSSICA VIOLENTATA IN OSPEDALE DA ALCOLISTA! DURA CONDANNA PER FABRIZIO ANTONELLI, 5 ANNI

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Ben 3 gli episodi, avventi nella clinica psichiatrica di Torrette, contestati al 43enne osimano


Quattro, anzi cinque anni di reclusione a Fabrizio Antonelli per le ripetute violenze sessuali operate in ospedale ai danni di una 16enne!

Così ha deciso, martedì 1° ottobre, il collegio del tribunale di Ancona presieduto dal giudice Carlo Masini, dichiarando l’osimano colpevole dei tre episodi contestati, di cui uno portato a termine.

Ad aggravare ulteriormente la posizione dell’imputato (difeso dall’avvocato Diego De Giacomi di Ancona) la circostanza che Antonelli, 43 anni, si è trovato ad agire approfittando della condizione di inferiorità – psico fisica – della ragazza, pure ricoverata come l’aggressore presso la clinica psichiatrica di Torrette.

L’ingresso di Psichiatria presso il REGIONALE di TORRETTE, dove il 1° dicembre 2018 è avvenuto lo stupro.

I fatti che hanno portato la corte ad esprimersi gravemente contro Antonelli (condannato ad un anno in più rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero Irene Bilotta) si sono susseguiti per tre notti consecutive, il 1°, 2 e 3 dicembre dell’anno scorso, senza che nessuno, all’interno della struttura sanitaria (protetta?), abbia notato nulla di anormale rispetto al solito.

Come è possibile? Sentito in udienza, il Direttore sanitario della clinica psichiatrica ha confermato tutti i livelli di sicurezza offerti dalla clinica… a parole. Nei fatti, però, il responsabile della struttura ha badato bene a sottolineare che l’ospedale, per quanto sorvegliato, non è un carcere…

Non c’è da meravigliarsi, dunque, se per tre notti consecutive un paziente maschio, ricoverato con problemi di alcol, abbia potuto sgattaiolare via dalla propria camera e intrufolarsi in quella, singola, della ricoverata femmina, minorenne e con problemi di droga!

FABRIZIO ANTONELLI, condannato in primo grado a 5 anni 

Anzi se alla terza notte di visita, la ragazzina anconetana non avesse maturato l’impressione che non fosse esattamente il caso di continuare a tacere, chissà per quanti notti ancora Antonelli avrebbe potuto festeggiare il controllo (in effetti non esattamente tipo carcere) offerto dalla clinica psichiatrica ai propri ospiti.

Detto che il livello di sicurezza proposto dalla struttura psichiatrica meriterebbe un capitolo a se stante nella vicenda, proseguiamo nella vicenda, giungendo alla notte del 1° dicembre scorso, l’unica conclusasi con la consumazione della violenza.

Il 43enne osimano aveva adocchiato quella ragazzina fin dal primo incrocio tra le corsie; ricoverati entrambi, facilitato dalla camera singola occupata dalla vittima e imparato velocemente le abitudini notturne del personale, l’uomo ha avuto buon gioco, contando soprattutto sul sonno e sull’effetto sorpresa che ha immobilizzato la vittima, in occasione del primo tentativo.

Entrato in azione dopo la mezzanotte, Antonelli è entrato nella cameretta ospedaliera della ragazza, in dormiveglia e accovacciata su un fianco. A quel punto sollevare le coperte, intrufolarsi nel letto e soprattutto far passare la mano sulla bocca della vittima, per impedire possibili urla, è stato tutto un attimo.

In effetti, colta in quel modo, la poveretta non ha avuto spazio per agire, arrendendosi di fatto alla propria vittima fino a concedere all’uomo il rapporto completo.

La mancata reazione a caldo e soprattutto l’omesso allarme, non dato dalla ragazza la mattina dopo, hanno probabilmente convinto Fabrizio Antonelli di aver fatto un buon lavoro.

Così la notte dopo, nonostante la vigilanza stretta (ma non da carcere) offerta dalla clinica, l’osimano ha pensato bene di riprovarci.

A lui l’avventura erotica fuori programma era, in definitiva piaciuta; e lo stesso giudizio, si poteva immaginare, l’aveva dato la ragazza, silenziosa sul fatto per l’intera giornata. Che fare? La decisione per un bis è giunta in pochi minuti di riflessione.

Attesa di nuovo mezzanotte, l’osimano è sceso dal letto, percorso il corridoio, fino ad entrare nel settore Sert e nella camerata occupata dalla paziente tossicodipendente.

Stavolta, però, la ragazza, immaginando il bis (evidentemente non gradito, al contrario del giudizio dell’uomo) ha atteso sveglia l’evolversi notturno, negandosi alle continue voglie del paziente… alcolico.

Stessa scena, a conferma definitiva che la clinica psichiatrica di Torrette offre livelli di sicurezza eccellenti, pur non essendo un carcere, la terza notte consecutiva, quella dal 3 al 4 dicembre.

Stavolta però la ragazzina, descritta come una tipa “sveglia” ben oltre i suoi 16 anni ma evidentemente troppo buona, si è fatto trovare fuori dal letto, decisa a far valere le proprie ragioni, a costo di denunciare le notti di Torrette, protette ma non sicure.

Un’immagine del TRIBUNALE di Ancona

E così è stato. L’indomani, approfittando della visita in ospedale della madre, l’anconetana ha rivelato di aver subito un primo rapporto sessuale e di averne sventati addirittura due nelle notti seguenti, tutti da parte dello stesso uomo ricoverato in reparto.

La donna, appresa la notizia, si è piombata nella prima stazione Carabinieri a disposizione (quella di Collemarino) ottenendo come primo provvedimento l’attivazione del protocollo anti violenza e quindi l’allontanamento prudenziale di Fabrizio Antonelli dalla clinica.

Indagini che portarono all’arresto di Antonelli già prima Natale, reo della possibile violenza sessuale, ipotesi pesantemente suffragata e per la quale l’osimano ha già scontato 70 giorni di carcere preventivo.

Il 43enne osimano – alle spalle una vita dissoluta sacrificata tra alcol e droga, tanto da portare i propri genitori a negargli, con immaginabile dolore, il beneficio degli arresti domiciliari – ha sempre negato ogni addebito e attraverso il proprio legale si è sempre dimostrato fiducioso di poter provare la propria innocenza rispetto ai fatti in cronaca.

Al momento il primo atto in tribunale (giudizio immediato come chiesto dalla Procura) ha invece dimostrato l’esatto contrario, con un surplus di 5.000 euro di risarcimento, riconosciuti alla vittima attraverso il legale Monica Clementi dello studio Magistrelli di Ancona.

Si andrà presumibilmente verso un ricorso in Appello (decisione non confermata dall’avvocato De Giacomi dello studio Scaloni) e un prolungamento giudiziario che quantomeno dovrebbe consentire all’osimano di restare in libertà.

𝐈 𝐂𝐀𝐑𝐀𝐁𝐈𝐍𝐈𝐄𝐑𝐈 𝐈𝐍𝐂𝐎𝐍𝐓𝐑𝐀𝐍𝐎 𝐈 𝐆𝐈𝐎𝐕𝐀𝐍𝐈𝐒𝐒𝐈𝐌𝐈
𝐈𝐍 𝐂𝐀𝐒𝐄𝐑𝐌𝐀, 𝐀 𝐒𝐂𝐔𝐎𝐋𝐀 𝐃𝐈 𝐋𝐄𝐆𝐀𝐋𝐈𝐓𝐀’
SPACCIATORE MANIFESTO ARRESTATO DAVANTI SCUOLA
STOP A CRISTIAN CARBONARI, 29 ANNI, DI PASSATEMPO

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