“TIRAMI SU? CORSE OGNI QUARTO D’ORA!”
BOCCIATA L’INTRODUZIONE DI UN ORARIO

“TIRAMI SU? CORSE OGNI QUARTO D’ORA!” BOCCIATA L’INTRODUZIONE DI UN ORARIO

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L’Amministrazione Pugnaloni di fronte alle proteste dei cittadini… allarga le braccia

C’era una volta un impianto di risalita che, per quanto non abbia mai cambiato il volto del centro storico liberandolo dal traffico cittadino, quantomeno funzionava. E funzionava gratis.

A distanza di 14 anni dall’inaugurazione e soprattutto dopo la cura forzata a cui lo ha obbligato l’infausta Amministrazione Pugnaloni con revisione tardive, manutenzioni dimenticate, sostituzioni pezzi post datati e soprattutto con l’affidamento dei lavori non già alla casa madre Leitner di Vipiteno (che realizzò l’opera) ma alla più nostrana Osimo Servizi (pure beneficiata recentemente di 600.000 euro per la bisogna)… dopo tutto questo il risultato portato a casa dai cittadini-utenti è quello di un impianto che ormai va su e giù solo quando vuole… con la conseguenza – insegnata da sempre da Orietta Berti – che se il tirami su non va… sarà impossibile lasciarlo andare. Come dovrebbe.

Piove? Il tirami su potrebbe non funzionare. C’è troppo sole? Il rischio resta comunque quello di restare a piedi. C’è neve o ghiaccio? Non se ne parla proprio… E quando capita che arriva il giovedì e qualche passeggero in più, occorre un bel segno di Croce ed essere credenti con fervore.

A tutto questo (per la verità la metà dei problemi elencati sarebbe più che sufficiente per chiedere un cambio di manico alla Osimo Servizi, chiamata ad individuare le soluzioni) occorre poi aggiungere il “fenomeno” delle partenze a sorpresa.

Specie al mattino presto, nella fascia fino alle 8, quando tra gli utenti del servizio è possibile riconoscere più di un dipendente, pubblico o privato, con problemi di orario.

In questo caso il solo segno della sola Croce non è sufficiente ma risulta fondamentale conoscere nomi, orari e turni dei vari operatori in servizio!

E magari, ma queste sono informazioni riservate, coperte dalla privacy, come abbiano passato la notte.

Pare infatti accada anche questo… ogni “manovratore”, nonostante la disposizione di osservare tempi di attesa massimi nei limiti dei 6 minuti, avrebbe ricevuto anche la disposizione supplementare di fare la cresta al minutaggio massimo di attesa.

Può capitare così che, se si ha particolare fretta ma si è incappati nell’operatore particolarmente sensibile ai suggerimenti del capo servizio, di veder lievitare i minuti da 6 fino a 7 o 8… Molto dipenderà da quante persone attendono con pazienza di poter accedere alla città. Sotto le tre mettetevi il cuore in pace; il rischio di allungare il passo fino a correre e arrivare comunque in ritardo è quasi una certezza.

Ne, visto il quadro, le cose andranno meglio nel prossimo anno, ovvero sino al termine della Amministrazione a guida Pugnaloni.

Detto dell’affidamento dei lavori di ordinaria gestione a personale che, per quanto competente, risulta comunque estraneo alla nascita ed invecchiamento della struttura… ciò che ha fatto perdere ogni speranza di miglioramento è stato il recente dibattito, in Consiglio comunale, sui possibili correttivi e conseguente normalizzazione delle corse.

Le liste civiche, con la Consigliera Giacchetti, al riguardo si sono fatte interpreti della medicina più semplice e gratuita possibile: istituire un banalissimo orario di risalita!

In questo modo ogni utente avrebbe chiaro in testa il momento più opportuno per presentarsi in cabinovia e almeno i problemi relativi alla puntualità sarebbero praticamente risolti a costo zero.

L’idea, purtroppo, non essendo venuta in mente a nessuno dell’Amministrazione, non è piaciuta affatto alla maggioranza piddina. E quindi messa ai voti e bocciata senza motivazioni se non per il fatto, forse, di essere intelligente.

Anzi. Ad un certo punto della discussione dai banchi della maggioranza ha chiesto la parola l’ex amministratore dell’impianto Migliozzi facendo notare che, dopo 14 anni di servizio gratuito, è già tanto continuare ad assicurare alla città una cadenza di circa 6/7 minuti!

“In realtà, visti i costi e l’affluenza – ha sottolineato Migliozzi con fare serio, come se credesse davvero a quanto stava dicendo come ad una soluzione possibile – i tempi ideali di risalita dovrebbero misurarsi in corse ogni quarto d’ora!”.

Vale a dire mezz’ora esatta di vuota attesa, in piedi a contare i minuti, tra salita e discesa! Attesa aggravata dalla cronica mancanza di qualsiasi attività di conforto a valle (una pizzeria, un bar, esercizi qualsiasi di “conforto”)… mentre a monte non esiste neanche una pur banale saletta dove mettersi al riparo da pioggia, sole, ecc…

Del resto, nel 2004, chi poteva ipotizzare che Osimo avrebbe conosciuto Sindaci e amministratori portatori a metà, tra il burlone e il bislacco, persino nell’ordinaria gestione dell’esistente?


Cittadini esasperati per la lentezza dell’unica cabina Tiramisù! LA FOLLA ATTORNIA L’ASSESSORE BRUTTI 5 MINUTI PER CARDINALI Giovedì mattina, giorno di mercato, protesta improvvisata dagli osimani


 

LETTERA APERTA A GIANNI GENGA
(Mister Inrca)
PROVINCIA, INVERNIZZI AMMONISCE BORDONI:
“TI INTERESSI TROPPO DEI PROBLEMI DI OSIMO!”

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