TERREMOTO, SEQUESTRATI A PAZZAGLINI 10.300 EURO!
IL SENATORE DELLA LEGA INDAGATO PER PECULATO

TERREMOTO, SEQUESTRATI A PAZZAGLINI 10.300 EURO! IL SENATORE DELLA LEGA INDAGATO PER PECULATO

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La Procura di Macerata non trova traccia di donazioni ricevute nel 2017. L’inchiesta avviata da un esposto


Indagato per peculato il Senatore leghista di Osimo Giuliano Pazzaglini!
A mettere nei guai il neo parlamentare, in politica dal 2014 e attuale Sindaco in carica di Visso, l’esposto di un cittadino del Comune montano che accusa Pazzaglini, 50 anni, di essersi appropriato, nel 2017, della somma di 10.300 euro; importo frutto di una colletta per sostenere i commercianti della cittadina terremotata.


Il Procuratore della Repubblica di Macerata Giovanni GIORGIO

Somma che secondo Pazzaglini sarebbe stata spesa interamente secondo la volontà dei donanti (un gruppo motociclistico locale denominato “New riders”) ma di cui la Guardia di Finanza della Tenenza di Camerino, sguinzagliata dalla Procura di Macerata, non ha trovato traccia, non essendo tale documentazione ancora stata esibita dal Senatore Pazzaglini.


Il gruppo motociclistico New riders (2017) dona al Sindaco PAZZAGLINI i 10.300 euro ricavati

La Procura maceratese ha così deciso di chiedere al giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi il sequestro equivalente ai 10.300 euro già spesi da Pazzaglini prelevandoli dai conti correnti nella disponibilità al Senatore.
“Secondo il Pubblico ministero di Macerata – ha provato a spiegare Pazzaglini dalla propria pagina Fb – avendo ricevuto una donazione come Sindaco, avrei dovuto versarla nelle casse del Comune di Visso e rendicontarla secondo modalità pubbliche.
Per questo motivo – continua il Senatore leghista nella spiegazione dei fatti – è stata considerata irrilevante la contabilità che ho redatto e che avrei senz’altro depositato se avessi ricevuto un avviso di garanzia a comunicare le indagini in corso”.
Ottimista, nonostante la grave accusa, il Senatore osimano ha aggiunto, sempre in riferimento a Facebook, il parere dei legali prescelti per la difesa, gli avvocati Giancarlo Giulianelli di Macerata e Giuseppe Villa di Fermo.
Secondo i due difensori, avendo Pazzaglini speso la donazione secondo le esatte indicazioni avute dal gruppo motociclistico donante, ovvero il Senatore dato fondo all’intera somma di 10.300 euro per migliorare le casette prefabbricate dei commercianti di Visso (esattamente quelle posizionate nell’area dei laghetti) è da escludersi il compimento per Pazzaglini di un simile grave reato, confidando di dimostrare l’esattezza dell’assunto, ovvero l’innocenza del Sindaco vissano, nella opportuna sede.


L’avvocato GIULIANELLI, co.-difensore di PAZZAGLINI

Pazzaglini, prima di chiudersi in un silenzio che romperà solo dopo la conclusione del procedimento e relativo giudizio di merito, ha inteso sottolineare che nella sua carriera politica “non ho mai inteso nascondere nulla della mia trasparente attività di Sindaco; comportamento a cui mi confermerò anche in questa occasione”.
Secondo l’accoppiata forense Giulianelli e Vita, il Sindaco e Senatore appare tranquillo e sereno in quanto confida di riuscire a fare chiarezza sugli avvenimenti contestati prima possibile.


A destra il Sindaco di Visso e Senatore di Osimo Giuliano PAZZAGLINI_ a fianco, a sinistra, l’attuale Commissario politico redgionale per le Marche Paolo ARRIGONI, pure Senatore leghista

“Anche il sequestro della somma rientra, pertanto, tra gli atti dovuti. Riteniamo di riuscire a far emergere la convinzione che la Procura ha agito sulla base di una erronea rappresentazione dei fatti, messa insieme da chi ha svolto le indagini. Almeno questo è quanto appare dalla lettura del provvedimento di sequestro in cui notiamo grossolane inesattezze che andremo a chiarire”.
Per la stessa vicenda, con una accusa più lieve, derubricata da peculato a reato contro la pubblica amministrazione, risulta indagato anche l’allora Presidente del comitato locale della Croce Rossa di Visso Giovanni Casoni, amico del senatore e Sindaco vissano.
Al momento non è chiara l’accusa mossa al collaboratore pur comparendo, anche il nome di Casoni, nell’esposto che ha segnato il via alle indagini.
Indagini in corso addirittura ammontanti a due. Entrambe attivate da inchieste che vedono Pazzaglini indagato dalla Procura di Macerata per vicende precedenti alla elezione in Senato e quindi relative al terremoto e alla gestione delle raccolte fondi generosamente attivati nell’area del cratere da ogni dove; sul secondo fascicolo, allo stato, impossibile saperne di più. Vige il più stretto riserbo essendo l’inchiesta ancora in corso.


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