SCIPPA CATENINE D’ORO
A VECCHIETTE INDIFESE
E VIENE RICONOSCIUTO NELLE IMMAGINI
DAL PADRE…

SCIPPA CATENINE D’ORO A VECCHIETTE INDIFESE E VIENE RICONOSCIUTO NELLE IMMAGINI DAL PADRE…

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E’ Simone Copparini, 23 anni, l’autore di due spregevoli episodi in centro storico

 

SCIPPA CATENINE D’ORO
A VECCHIETTE INDIFESE
E VIENE RICONOSCIUTO NELLE IMMAGINI
DAL PADRE…

 

La famiglia prende le distanze dal figlio non concedendo l’attesa in casa del processo

Il fermo da parte della Polizia di Simone Copparini

Immortalato mentre scippa catenine d’oro ad un paio di vecchiette e riconosciuto dal padre grazie all’aiuto decisivo fornito dalle telecamere della Polizia municipale.

Simone Copparini, 23 anni, non nuovo a gioie del genere, la settimana scorsa è ricaduto nel vizietto senza immaginare di essere incastrato, nella testimonianza decisiva, proprio dal riconoscimento del genitore.

Un dramma familiare, quello della famiglia Copparini (nonno e papà con rispettabili carriere professionali in seno alla Polizia municipale di Osimo) che allo stremo delle forze per questo figlio uscito così diverso da sani esempi e insegnamenti, non c’ha pensato due volte nel negare a Simone la possibilità di attendere in casa, ad Osimo, l’imminente processo per gli fatti noti.

Tutto si è consumato la settimana scorsa, ma solo in queste ore se ne è avuta notizia, quando in doppia ripresa si è sparsa la voce di due scippi seriali aventi per oggetto catenine d’oro strappate a forza dal collo di anziane non vedenti o addirittura anzianissime 90enni!

Il primo caso, andato a buon fino, riguarda appunto una signora che, avvicinata da Copparini un giovedì di mercato, con una scusa, la ben presto spintonata, fatta cadere a terra e strappato di dosso il monile.

Visto il successo e la rapidità di esecuzione, Copparini ci ha riprovato tre giorni dopo,domenica di Corpus Domini, zona Duomo, approfittando questa volta addirittura di una anziana non vedente accompagnata dal proprio cane guida.

Il ragazzo, però, stavolta, aveva sbagliato di grosso i propri conti. Presentatosi travisato fino alla cima dei capelli (consapevole della presenza di troppe telecamere che avrebbero potuto tradirlo) Copparini stavolta ha potuto mettere a segno lo strappo solo a metà…

Non poteva sapere che la povera donna, in gioventù, aveva praticato judo con un certo successo; anche solo ricordare le mosse difensive basilari è comunque bastato per far mandare all’aria il colpo visto che Copparini, ad un certo punto, vista la mal parata, ha dovuto mollare la presa e far cadere a terra la catenina, ritrovata poco dopo da passanti e riconsegnata alla proprietaria.

Avviate le indagini in seguito delle due denunce presentate in Commissariato, nessuno avrebbe potuto immaginare quale dramma familiare avrebbe messo a nudo l’individuazione delle responsabilità.

Proprio la routine data dalla visione delle immagini, in molti casi decisiva per far luce su fatti attinenti la micro criminalità, ha consentito di fare chiarezza sull’identità di quel ragazzo che, nonostante il gran caldo di questo periodo, faceva sempre molta attenzione a non girare libero in volto, sempre travisato da bandane, berretti o cappucci che, a lungo andare, si sono rivelati esercitare un effetto contrario, cioè quello distintivo del segno di riconoscimento.

Per questa ragione lo scorrere di quelle stesse immagini, sottoposta alla visione del padre e all’esperienza dell’uomo di Legge, ha drammaticamente portato a chiudere il cerchio su questa “pecora nera” di famiglia.

Acciuffato all’alba di giovedì scorso, lontano dall’immaginare di essere stato riconosciuto proprio dal padre, Simone Copparini, 23 anni, è stato portato in Commissariato per sentirsi contestare i capi d’accusa riferiti ai due odiosi episodi messi a segno contro facili prede indifese e per questo ancor più spregevoli.

Nel frattempo la perquisizione domiciliare ha fatto il resto consentendo di recuperare i particolari capi di abbigliamento utilizzati dal ragazzo in occasione degli scippi e ben visibili nelle immagini.

Ammonito a non lasciare il territorio di Osimo in attesa del processo per direttissima previsto a giorni, Simone Copparini non ha potuto eleggere il consueto domicilio in famiglia; più volte perdonato e invitato a mettere la testa a posto, il ragazzo, nonostante la giovanissima età, sembra ricadere ogni volta con maggior gravità negli stessi errori.

Disoccupato e dedito all’abuso di droga, oltre che pregiudicato per reati vari contro il patrimonio, Simone Copparini, in attesa del processo, ha dovuto cercare appoggio presso una casa-famiglia o presso amici osimani, per l’avvenuto distacco sancito dai genitori dopo questa ultima soddisfazione.

ADDIO A LADY MAIT
L’INTERA STAMPA CITTADINA
COALIZZATA CONTRO OSIMO OGGI!
SOTTOSCRITTE PIU’ ACCUSE DEONTOLOGICHE NEI NOSTRI CONFRONTI