DA SAN LEOPARDO AD ANGELO SPINA
OSIMO SALUTA IL VESCOVO ANTI GAY

DA SAN LEOPARDO AD ANGELO SPINA OSIMO SALUTA IL VESCOVO ANTI GAY

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Ufficiale la nomina di Monsignor Spina, già Vescovo di Sulmona. In città per San Giuseppe?

 

DA SAN LEOPARDO AD ANGELO SPINA
OSIMO SALUTA IL VESCOVO ANTI GAY

 

Domani l’annuncio ai sacerdoti. Arriva un Pastore molisano, 62 anni, rigoroso e moralista.

Angelo Spina, 62 anni, molisano di Bojano (Campobasso) e Vescovo di Sulmona, è il nuovo Vescovo di Osimo. La nomina è ufficiale e verrà comunicata già domani mattina ai sacerdoti della diocesi affinchè possano darne notizia e rendere pubblica tra i fedeli la scelta del Papa.

Monsignor Spina è atteso ad Osimo per settembre, molto probabilmente attorno ai festeggiamenti per il patrono San Giuseppe, portando con se il proprio motto caratteristico “in caritate coniuncti”, ovvero uniti nell’amore, scelto come stemma nel 2007 quando Papa Benedetto XVI lo ha nominato Vescovo con incarico nella vicina Sulmona.

Entrato in seminario a 14 anni, Spina da giovane prete ha portato avanti numerose ristrutturazioni di chiese e centri sportivi, insegnando contemporaneamente per oltre un quarto di secolo nei licei e dedicando il resto della propria giornata alla formazione dei giovani.

Proprio questo aspetto ha fatto di Monsignor Spina (ma solo un affettuoso Don Angelo tra la sua gente che da sempre ha fatto proprio lo stile di vita suggerito) un prete scomodo, amato quanto osteggiato dalla pubblica opinione.

Monsignor Spina atteso a Osimo per le festività patronali

Monsignior Spina giunge infatti ad Osimo preceduto dalla fama di prete “moralista”, anzi chi lo conosce bene precisa “rigoroso moralista”, tanto da essere noto alle cronache nazionali come un prete dichiaratamente anti gay.

E’ di pochi mesi orsono, ottobre 2016, l’ultima querelle contro il mondo dei cosiddetti diritti civili, appena “conquistato” dall’Italia per gli italiani.

Il Vescovo di Sulmona, sulle colonne del giornale parrocchiale, affrontò il tema dei diritti degli omosessuali, gay in particolare, sostenendo nero su bianco che “i gay – in quanto tali – non hanno diritti. Oggi il mondo è impregnato da una ideologia che spaccia per diritti il libero arbitrio”.

Difficile dargli torto. Ci provò, indignata, l’Onorevole piddina Monica Cirinnà, da sempre impegnata nella battaglia che ha portato al riconoscimento delle unioni civili.

“Ho tenuto appositamente due affollati incontri, nel territorio della sua Diocesi – replicava la parlamentare – gremiti di persone che reclamano il rispetto costituzionale dell’articolo 3 che parla di uguaglianza e non di libero arbitrio”.

Ma è con la successiva replica del Vescovo che il braccio di ferro Spina-Cirinnà diventa ufficialmente un caso nazionale.

«Direi che i problemi sono due e interagiscono. Politica e clima culturale ostile – sottolineava Mons. Spina – remano contro la famiglia naturale fatta da uomo e donna. Partiamo dalla politica. Penso che non le attribuisca (alla famiglia, NdR.) la cura che merita.

In quanto al clima culturale, ribadisco, è negativo se non spesso addirittura ostile».

Ed ancora: «Oggi il mondo è impregnato da una ideologia che spaccia per diritti quelli che in realtà sono arbitrio. La stessa politica in Italia ne ha dato prova correndo per approvare la legge sulle unioni civili che certamente non erano la priorità, ma sono figlie di potenti e ricche lobby.

Io non discuto i diritti individuali, ma non è possibile accostare, come è stato fatto, la famiglia naturale composta da uomo e donna aperti alla vita con altri tipi di unione. Spiacevolmente anche la stampa e i media spesso danno una pessima informazione, orientata a far credere che tutto sia lecito e permesso nel nome di una falsa libertà».

Parole che a Bojano – città natale del successore di San Leopardo – e nell’intera provincia di Campobasso suscitarono ampie prese di posizione a favore del Pastore, con qualche e isolata voce fuori dal coro.

Sarà un caso che la provincia di Campobasso nel 2016 (ma i dati sembrerebbero indicativi anche per il 2017) sia stata l’unica, in tutta Italia, a “vantare” il primato nazionale di non aver ricevuto nemmeno una richiesta di unione civile?

Tornando ad Osimo e rivolgendo a Monsignor Spina anche il personale benvenuto di OSIMO OGGI per il prezioso incarico ricevuto – in sostituzione di Edoardo Menichelli, 77 anni, al termine del suo episcopato dopo due deroghe per raggiunti limiti di età – c’è chiaramente curiosità, oltre che di apprezzare la persona, di conoscere come verrà impostato il necessario lavoro di revisione degli ambiti parrocchiali, alla luce di una Curia sempre più anziana e da decenni in crisi di vocazioni e quindi priva di quella linfa preziosa, assicurata nei secoli dal ricambio generazionale, necessaria per affrontare e vincere le nuove sfide.

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2 Comments

  1. L’articolo è assolutamente impreciso, già a partire dal nome della Diocesi.
    La Diocesi di Osimo non esiste più dal 1986, anno di unificazione con la Diocesi di Ancona.
    Pertanto Mons. Spina ( come i suoi predecessori dal 1986 in poi) è arcivescovo dell’ Arcidiocesi di Ancona- Osimo.

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