IL RICORSO AL TAR
ALL’ESAME DELLE CIVICHE

IL RICORSO AL TAR ALL’ESAME DELLE CIVICHE

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Tattica e politica a confronto sulla strada da seguire

 

IL RICORSO AL TAR
ALL’ESAME DELLE CIVICHE

 

Su la Testa valuta anche una possibile alternativa top secret

In attesa della presentazione al Tar del ricorso annunciato dalle liste civiche e teso a richiedere l’annullamento, per vizi procedurali contrari all’articolo 16 del regolamento, della seduta consiliare di mercoledì notte, la politica si ferma.

L’incertezza se quanto deliberato in assenza di più di consigliere di minoranza non convocato nei termini di regolamento, verrà considerato corretto o meno dai giudici amministrativi pesa come un macigno sul presente e sul futuro della Amministrazione Pugnaloni.

Di certo il rebus, visti i tempi ormai stretti del mandato (primavera 2019) appare di difficile risoluzione; insomma è molto probabile, per non dire certo, che la parola finale potrà essere pronunciata, considerati anche eventuali ricorsi, solo a mandato esaurito. Quando cioè conoscere se le modalità di convocazione seguite, riconosciute valide o da rigettare, non servirà a molto ai fini della eventuale decadenza di Pugnaloni.

Il normale termine della legislatura si sta avvicinando a grandi passi e davvero poco muterebbe una eventuale sentenza favorevole alle civiche, sentenza che anticiperebbe l’uscita di Pugnaloni, al massimo, di qualche giorno.

Quale allora l’interesse di Su la Testa e le altre civiche a chiamare di nuovo in causa il giudizio del Tribunale amministrativo?

Proprio di questo Latini e gli collaboratori hanno discusso ieri sera, valutando pro e contro dell’operazione. Falchi e colombe hanno discusso fino a tardi, convenendo di tornare a rivalutare l’opportunità nei prossimi giorni, evitando decisioni a caldo.

Nel frattempo la giornata politica di ieri è scorsa via tutta incentrata sul dubbio della maggioranza di sapere di quale morte – naturale o giudiziaria – perire.

Sembra che la macchina comunale, affatto certa dell’interpretazione positiva data del Segretario sulla correttezza delle modalità di convocazione applicate a tutti i 24 consiglieri, abbia cercato di saperne di più utilizzando maniere e strumenti non convenzionali.

Al riguardo riceviamo e pubblichiamo la nota redatta dalle civiche, al termine di una giornata a dir poco tragi-comica!

“I consiglieri delle liste civiche – attacca la nota di Monica Bordoni – hanno vissuto una giornata post Consiglio comunale irregolare, caratterizzata dall’azione quasi vessatoria dell’Amministrazione comunale e della struttura burocratica!

Tutto finalizzato a persuadere alcuni nostri consiglieri a rilasciare dichiarazioni sulla conoscenza o meno della convocazione del Consiglio comunale e “pretendere” giustificazioni dell’assenza allo stesso neanche fossimo a scuola!

Non solo. C’è di più e c’è di peggio. Hanno cercato di far ricevere ad un semplice cittadino, vicino politicamente alle liste civiche, l’intero plico delle ricevute A.R. mai fatte pervenire ai consiglieri. Ovviamente la persona si è rifiutato di prendere in carico corrispondenza altrui ma il solo pensare di liberarsi in questo modo delle comunicazioni non notificate danno idea di quanto la vicenda sia assurda e fuori dal mondo.

Piuttosto – prosegue la Bordoni – faccio presente a Pugnaloni. Se veramente sei convinto che la convocazione del Consiglio comunale è avvenuta nei termini e nel rispetto del regolamento stesso… perché tutta questa apprensione?

Facciamo altresì notare – al Sindaco e ai cittadini – che il famoso Regolamento prevede un Presidente del Consiglio comunale, Paola Andreoni. Toccava al Presidente e non a Pugnaloni – che seppur Sindaco non ha ruolo per dirigere i lavori della Sala – preoccuparsi di quanto stava avvenuto e stava per avvenire.

Pugnalonia non si doveva permettere di chiamare i Consiglieri e chiedere loro giustificazioni! E’ un atto, quello del Sindaco, che mostra lo spregio dei ruoli, il mancato rispetto dei Consiglieri comunali, nonché l’assoluta assenza della Presidente del Consiglio comunale ai propri compiti istituzionali.

Dispiace poi vedere – conclude la nota – che anche banali dipendenti della macchina comunale come alcuni Dirigenti si siano affrettati a chiedere anche loro la “giustificazione”, quando è libertà dei nostri consiglieri inviarla o meno.

Tutto ciò dimostra che il Consiglio comunale del 5 aprile 2017 è stato convocato in modo irregolare e in quanto viziato dovrebbe essere ripetuto.

Sempre se esistono ancora i tempi per votare un Bilancio. Ma attendersi ciò da una Amministrazione che è stata eletta nel modo che tutti conoscono c’è da aspettarsi solo quello che fanno: brutte figure e forzature”.

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