LA RICETTA DI PAZZAGLINI PER L’ECONOMIA
“FLAT TAX AL 15% E QUOZIENTE FAMILIARE
COSÌ FAREMO RIPARTIRE L’ITALIA”

LA RICETTA DI PAZZAGLINI PER L’ECONOMIA “FLAT TAX AL 15% E QUOZIENTE FAMILIARE COSÌ FAREMO RIPARTIRE L’ITALIA”

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Nato a Camerino quasi 50 anni fa (da compiere il mese prossimo), sposato, padre di due figli, una laurea in giurisprudenza (ottenuta con il punteggio di 110), Giuliano PAZZAGLINI è il candidato al Senato scelto dal Centro-Destra e appoggiato dalla Lega.

Procuratore finanziario e attuale Sindaco di Visso, al terzo mandato a capo di una lista civica, PAZZAGLINI si presenta candidato per Palazzo Madama sia al maggioritario (in un collegio da ultimo voto data la presenza, con Osimo, della rossa Ancona e della grillina Jesi) che come capolista al proporzionale.

Giuliano Pazzaglini, candidato per il Centro-Destra al Senato

Slogan a cui affidare il consenso degli osimani? Prima gli italiani.
“Direi che si tratta della migliore dichiarazione di buon senso che gli italiani hanno potuto ascoltare in tutta questa campagna elettorale. Nulla di xenofobo o men che meno razzista ma piuttosto una proposta finalizzata a dare il giusto ordine alle priorità.

Come un edificio necessita per stare in piedi di solide fondamenta, anche l’Italia non può che tornare ad affidarsi a coloro che questa Nazione l’hanno costruita: gli italiani”.

Attraverso quali misure?
Di conseguenza il programma politico che porterò avanti, se eletto, sarà finalizzato alla tutela di quelle istituzioni in cui gli Italiani si realizzano: scuola, lavoro, famiglia e comunque qualunque organizzazione in cui gli italiani possono realizzare i propri intenti dovrà da noi essere adeguatamente sostenuta”.

Come?
“Non certamente continuando con il modello proposto dalla Sinistra di puri spot o finalizzati a salvaguardare clientele (vedi l’invenzione degli 80 euro di Renzi o i contributi a pioggia per le associazioni amiche degli amici). La nostra intenzione è quella di riformulare completamente il sistema fiscale tramite una vera e propria rivoluzione del settore”

L’introduzione della “tassa piatta” addirittura al 15%?
“Certo noi proponiamo questa percentuale. Poi all’interno della coalizione si vedrà se arrivarci subito o per gradi. Ciò che conta è dar corso ad una modifica strutturale del sistema impositivo attraverso il quale i cittadini potranno acquisire una migliore e ben più sostanziosa autonomia economica da noi calcolata, per una famiglia di quattro persone con due persone a lavorare, in benefici per circa 3-400 euro/mese, detrazioni comprese per quoziente familiare”.

Dunque, al di la dell’aliquota prescelta, ritiene la flat tax subito applicabile?
“L’introduzione delle detrazioni su base familiare farà si che saranno i nuclei con più figli a beneficiare dell’aliquota unica al 15%. Detrazioni legate al numero dei componenti la famiglia-media italiana che smontano in automatico la principale critica dei nostri avversari sulla mancanza di progressività del provvedimento; l’effetto più importante della flat tax sarà proprio quello di dotarsi di una tassa equa”.

Con quali effetti immediati?
“Introdurre in busta paga, in maniera strutturale, gli tassa piatta comporterà una automatica ripresa dei consumi interni a beneficio di una economia in grado, a sua volta, di creare posti di lavoro stabili nel tempo: dal lavoratore dipendente alla figura professionale più qualificata. L’equazione è semplice: più consumi = più di lavoro”.

Oltretutto i dati dei Paesi dove la misura è stata introdotta confermano abbondantemente questa linea.
“Certo. Non ci stiamo inventando nulla. E’ stato dimostrato che ad una diminuzione sensibile delle tasse, penso ad un Paese come gli Stati Uniti e all’amministrazione Reagan nei primi anni ‘80 il cui effetto ha mutato radicalmente il gettito fiscale e relativo bilancio di quel Paese in meno di un decennio. E stiamo parlando dell’America”.

Parliamo di una misura epocale per l’Italia, destinata a cambiare il corso dell’economia ed anche della Storia, se effettivamente introdotta…
“Certo. Ecco perchè io chiamo tutto questo rivoluzione fiscale e non semplice misura di correzione del sistema. Il fine, ricordiamolo, sarà quello di far ripartire, ma sul serio, i consumi interni che la politica scellerata della Sinistra hanno penalizzato in ogni modo. Penso all’introduzione, in un autentico clima di terrore, della libera circolazione del denaro… quando in economia è acclarato che la libera circolazione della moneta crea ricchezza. Se io ho 1.000 euro e me li tengo in tasca… ai fini del pil quei 1.000 euro contano zero; se invece ho 100 euro e li faccio girare dieci volte… ecco che creo economia e vantaggi fiscali ad ogni passaggio”.

Emergerebbe, dunque, gran parte del “nero”…
“E’ dimostrato, ovunque nel mondo, che quando l’imposizione fiscale è troppo elevata il gettito diminuisce. Evadere diventa sia conveniente, oltre che – a volte – addirittura necessario! Se lo Stato ti chiede il 65% di quanto guadagno è di tutta evidenza che ognuno sia tentato a provare. Troppe tasse comportano una diminuzione di quanto effettivamente incassato. Mentre invece una tassazione equa – 15 o 23% che sia – viene percepita come giusta e il contribuente partecipa più volentieri. Un esempio di questo, senza attendere la flat tax, l’abbiamo già in Italia e fa riferimento alla cosiddetta “cedolare secca” sugli affitti voluta allora da Calderoli. Fu detto da più parti che l’Italia non poteva permettersela… invece l’emersione del nero sugli affitti è stata di un livello tale che non solo il maggior gettito ha sostenuto la cedolare ma addirittura ha portato l’aliquota a scendere dal 15 al 10%!”

Quanto verrà a costare questa tassa piatta prima di entrare a regime?
“Da nostri conteggi fatti e verificati, il costo per l’amministrazione dello Stato si aggirerebbe sui 63 miliardi l’anno. Senza entrare in tecnicismi che potrebbero solo annoiare, è il caso di dire che la Lega sa bene, avendolo già individuato, lo spazio dove andare ad operare”.

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