QUANDO PASSARE AL BENE, SE ERI DEL MALE, NON BASTA
LA ANDREONI RIMETTE IN RIGA ANCHE LA SIGNORA BELLI

QUANDO PASSARE AL BENE, SE ERI DEL MALE, NON BASTA LA ANDREONI RIMETTE IN RIGA ANCHE LA SIGNORA BELLI

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La “principessa”, moglie del Direttore Astea, confinata in biblioteca dal vice Sindaco! Prossima mossa il demansionamento – part-time –  ai bimbi con handicap?


Ascesa, gloria e fallimenti di Alessandra Fabiani Lanari, 45 anni, ex dipendente Ikea dal doppio cognome – come Alberto Alessandrini Passarini, leghista ma non troppo – e dalla fulgida carriera nel pubblico. 

Per la serie “un insuccesso al giorno” oggi ci occupiamo della cosiddetta “Principessa sul Palazzo”, così significativamente ribattezzata in Comune da amici, colleghe e superiori.

Dopo Natalucci e Gallina è il turno della signora BELLI. Il Bene stanga il Male 2014

E dire che la vita pubblica della signora Alessandra Fabiani Lanari in Belli cominciò senza splendori particolari, anzi modestamente part-time, sotto il regime bianco del Male, in epoca latiniana; successe che la donna, già all’epoca in Belli, si aggiudicò una selezione della Asso intrapresa a sostegno del settore di “aiuto assistente” scolastica nelle classi con portatori di handicap.

Non il massimo a cui aspirare ma comunque un primo passo nel pubblico, fondamentale per alzare la cresta e pian piano ambire a soluzioni più confacenti al range maritale, Direttore Astea.

Nonostante il cruento cambio di regime all’ultimo voto avvenuto nel 2014, appena due preferenze per determinare il passaggio di mano dal Male latiniano al Bene pugnaloniano, i coniugi Belli mostrano di saper bene incassare e di convertirsi facilmente al nuovo credo politico.

Cambiata bandiera e montati al volo sul carro fiammante di Simone I, iscritti come pugnaloniani della prima ora, la carriera della Fabiani Lanari in Belli pare decollare, come una lunga ascesa senza ostacoli.

Non fa in tempo a farsi una verginità di Sinistra che subito la signora Belli viene comandata in Comune (provenendo dal concorsino Asso) per organizzare e lanciare il cosiddetto ufficio Europa. Ovviamente a tempo super pieno.

La “Principessa” Alessandra FABIANI in BELLI, restituita alla ASSO

Tempo pieno ma risultati pochi. Insomma, nonostante la buona volontà della dipendente, la materia “Europa” tutto di un colpo è sembrata decisamente ostica (Raimondo Orsetti in Regione per piazzarsi su un podio similare impiegò tanti anni di fatica e, come tutti sanno, non si finisce mai di imparare) per cui la corte dei saggi pugnaloniani ritenne più utile per l’ex Ikea un piccolo dirottamento indolore.

Sempre a tempo pieno non più ad occuparsi di fondi, stage, programmi e proposte bruxelliane ma un più discreto e nostrano impegno nell’ambito dell’ufficio Cultura dove però, nella regno tutto particolare di Loredana Graciotti, la ormai “Principessa” stenta a trovarsi a proprio agio.

Niente Europa, niente Cultura… in molti, a questo punto della storia, nonostante la fedeltà massima di moglie e marito al prorompente pugnalonismo che si stava delineando, si chiedono. “Si va bene, ma cosa facciamo fare alla nostra Principessa?”

La risposta arriva giusto in tempo, il 21 giugno 2018, attraverso una delibera di Giunta che smonta, pezzo per pezzo, i dubbi del neo Segretario Giuliano Giuliani secondo il quale il personale Asso non può essere comandato in Comune.

Attenzione, non può essere comandato in Comune a meno che il personale, già Asso, non debba essere imbucato in servizi amministrativi o meglio ancora ai servizi sociali.

Dettop, deliberato e fatto. L’indomani “Principessa sul Palazzo” venne spedita, con tutti gli onori dovuti a personale di sangue blu, proprio all’ufficio servizi sociali!

Certo non tutti, in Comune, gradirono. Del resto non si possono avere solo amici. Ma tantè. Qualcuno, per non sapere troppo bene leggere e ancor meno scrivere, si rivolse alla Corte dei Conti per sapere se quello stipendio fosse stato pagato legittimamente. Credo che in Comune stiano ancora aspettando la risposta. In ogni caso 6 dipendenti 6 della Asso, dirottate in Comune come addetti agli asili, vengono rispedite alla Asso per evitare possibili discussioni.



Fine della storia? Macchè! Come direbbe il capitano Salvini (quello in cui assai poco si riconosce Alberto Alessandrini Patassini) fine della pacchia!

Finisce il simonismo I e il 9 giugno viene proclamato Simone II, ancora -e più che mai Signore del territorio.

Signore ormai esperto che ha ormai capito come, per ogni lavoro, ci voglia la persona giusta. E a chi, meglio della ritrovata Paoletta Andreoni, riesce di fare la faccia cattiva?

Ricordate la bravata di Natalucci e le pretese di Gallina? Bene con la Principessa Belli la Andreoni, proprio in queste ore, fa Bingo!

Dalla settimana scorsa la Alessandra Fabiani Lanari in Belli si ritrova a lavorare, chissà perchè, in biblioteca, classico luogo di punizione riservato ai dipendenti comunali non da premiare e in un passato lontano abitato proprio dal marito della Andreoni, il dipendente Celestino Stronati, per tacere delle disavventure del dipendente anagrafe Massimo Milone e come dimenticare gli illustri precedenti degli ex Dirigenti Nicoletti e Marzocchini… tutti finiti, per poco o molto, nella tana di Luciano Egidi, buon’anima.

Lei, la decaduta Principessa sul Comune, al momento minimizza e fa sapere: “Ai servizi sociali c’era poco da fare…”. Senza risparmiare a nessuno l’ennesima stucchevole graduatoria di merito sulla maggior gradevolezza degli yacht degli industriali, frequentati attraverso il marito.

Come se invece, in biblioteca, con le scuole chiuse e Ferragosto alle porte, sia tutta una fila di accessi e richieste…

Attenzione signora Belli, accetti il nostro umile consiglio. Ci pare l’ora che il signor marito affronti il toro per le corna e ristabilisca le antiche virtù; diversamente vediamo nella nostra personale palla di vetro una retrocessione ulteriore, neanche troppo distante: oltre che nuovamente alla Asso, come le altre 6 colleghe che hanno fatto macchina indietro, c’è la possibilità di ritrovarsi addetta ai ragazzi portatori di handicap. Per fortuna part-time.


 

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