“T’È PIACIUTO… T’È PIACIUTO
TIENATELLO CARO CARO
SE IL MELLONE È USCITO BIANCO…
MO CON CHI T’A VOI PIGLIA’…”

“T’È PIACIUTO… T’È PIACIUTO TIENATELLO CARO CARO SE IL MELLONE È USCITO BIANCO… MO CON CHI T’A VOI PIGLIA’…”

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“T’È PIACIUTO… T’È PIACIUTO
TIENATELLO CARO CARO
SE IL MELLONE È USCITO BIANCO…
MO CON CHI T’A VOI PIGLIA’…”

Da Pier Stefano Gallo Perozzi riceviamo e pubblichiamo:
“Inizio a leggere l’articolo relativo all’ospedale Muzio Gallo pubblicato su OSIMO OGGI e nel quale si fanno riferimenti alla mia persona e resto molto colpito; una persona che non mi conosce e alla quale non ho mai rivolto la parola mi da del traditore.
Cita amputazioni dei genitali per far dispetto alla moglie, cita l’appartenenza ad una linea politica… uno stravagante sproloquio che assomiglia più ad un delirio che ad un’espressione del pensiero.
Penso che l’ideatore non possa essere il giornalista visto che non mi conosce e penso anche che Osimo sia proprio caduta in basso. Lo scritto non è su uno dei tanti social ove chiunque con i suoi modi, più o meno cristiani, si esprime; ma su di una delle poche testate della nostra non più ridente cittadina.
Non ho molto da dire se non pensare che forse il Muzio Gallo andrebbe riaperto con urgenza perché certo vi è gente che sta male; lo scritto infatti denota una forte sofferenza che nella stesura dello stesso si traduce in astio.
Oggi sono convinto, Osimo ha proprio bisogno di gente nuova al comando, di persone positive capaci di riportare il sorriso e la fiducia la ove vi sono solo piccole ed inutili battaglie politiche, la ove per incapacità di dialogo, di idee e di capacità l’unica via é cercare di screditare il prossimo.
Non posso rispondere altro circa l’articolo perché sinceramente non merita maggiori attenzioni. Con immutata passione per Osimo ed i suoi abitanti”.
Stefano Gallo

 

Caro Pier Stefano Gallo Perozzi,
prendo atto della sua replica al nostro articolo circa le sue legittime preoccupazioni sul futuro dell’ex ospedale Muzio Gallo (puntualizzazione peraltro affidata al network Facebook invece che direttamente ad OSIMO OGGI) e non posso non trovarmi d’accordo in molte cose da Lei lamentate.
Per fortuna, seppur d’accordo sulle malattie che ultimamente affliggono in quantità Osimo, i nostri pensieri divergono laddove si suggeriscono cure e rimedi contro l’attuale andazzo di cui, se non complice, anche Pier Stefano Gallo Perozzi e i suoi 37 numericamente utilissimi elettori sono pienamente responsabili.
Sostenere in maniera decisiva un Sindaco come Simone Pugnaloni, espressione di quel Centro-Sinistra ed oltre che, grazie agli Osimani, non hai mai avuto fortuna in città (parentesi Niccoli compresa) è operazione politicamente buona e giusta se non fosse nata quattro anni fa in casa di Alessandro Alessandrini (mi sembra ex consigliere comunale per Alleanza Nazionale) e sostenuta dal sempre verde in politica Renato Gardoni in nome di una anti Latinità a cui anche la sua collega Maria Grazia Mariani ha prestato fattivamente la propria opera. Salvo pentirsene un secondo dopo l’avvenuta elezione.

Giustamente – e concordo – Lei riconosce nel suo stesso operato il frutto di un delirio politico a cui non sa dare spiegazioni e confonde le nostre critiche con i suoi vaneggiamenti politico-amministrativi; una sofferenza – quella che ci attribuisce senza motivazione – che nella realtà delle cose si traduce, parola dopo parola, in astio ed invidia per il successo altrui (quello di Latini) paragonata al disastro della propria insipienza ed impotenza politica.

Il giornalista Perozzi, il conte Mascetti e gli altri amici nella mitica scena degli schiaffi alla stazione
E c’è dell’altro. Lei si meraviglia del fatto che pur non conoscendola possiamo agevolmente attribuirle il patentino di traditore del proprio credo politico, originariamente a Destra.
Detto che per rilasciare pagelle, voti e giudizi non serve obbligatoriamente aver mangiato insieme, vorrei significarle che OSIMO OGGI nasce nel 1998 come giornale cittadino orientato a Destra e in quanto tale bene attento, nel nostro piccolissimo ma non troppo, ai valori di una società che vorremmo libera nella propria diversità, non credendo notoriamente nell’uguaglianza degli uomini.
Per Lei tutto questo costituisce, forse, una piccola battaglia politica da barattare, come le è capitato di fare nel 2014, anche in cambio di nulla.
A Pier Stefano Gallo Perozzi è bastata la soddisfazione di aver visto Latini cadere momentaneamente nella polvere e magari sperare di voltare pagina per tornare a riappropriarsi del proprio orgoglio, accompagnato da un super inutile 5% a Fratelli d’Italia per il prossimo anno elettorale.
Nel frattempo trova persino il tempo di lamentarsi della propria creatura, mostro politico ma pur sempre sangue del proprio sangue, temendo per la fine ingloriosa toccata in sorte al lascito di nonna Ida.
Fine senza gloria a cui proprio il nipote, tanti anni dopo, ha reso possibile l’evenienza sostenendo Pugnaloni a capo di una Amministrazione capace unicamente, in campo ospedaliero e magari fosse il solo – di calarsi i pantaloni! Senza vergogna.

Tanto Le dovevamo; ovvero sottolineare agli osimani il suo disinvolto operato e quello dei suoi amici di Destra (non i nostri che non temono metterci la faccia a sostegno delle proprie idee). Di fondo una perfetta brutta storia, peggiore se possibile in quanto animata da personaggi comuni amici, che abbiamo creduto meritevole di essere raccontata affinchè non se ne perda conoscenza e memoria.

 

 

Dopo i confetti sò asciuti i difetti,
caro Giovanni mo che ci vuoi fa…
se riflettevi, se bene cuntavi
tutti sti guai non stivi a passà.
Mò chiagni e te dispieri e hai voglia de alluccà
cà nun ce sta o divorzio che pu te lea zugà.
T’è piaciuto, t’è piaciuto, tienatella cara cara
t’ha purtasti sull’altare sotto braccio insieme a te.
Mò te vego afflitto e stanco
su coraggio per Giuvà
se il mellone è uscito bianco
mo  con chi t’a voi piglià?
_____________
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