IL PDT SCENDE IN CAMPO CON GINNETTI CANDIDATO SINDACO
MIRKO GALLINA POSSIBILE CAPOLISTA 2019

IL PDT SCENDE IN CAMPO CON GINNETTI CANDIDATO SINDACO MIRKO GALLINA POSSIBILE CAPOLISTA 2019

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IL PDT SCENDE IN CAMPO CON GINNETTI CANDIDATO SINDACO
MIRKO GALLINA POSSIBILE CAPOLISTA ELEZIONI 2019

Partita la campagna elettorale on line sul tema della svendita dell’Ospedale

Lanciata ufficialmente, dalle pagine FB, la campagna elettorale 2019 del PDT – partito dei traditori – che pone candidato a Sindaco Achille Ginnetti e probabile capolista (le riserve stanno per sciogliersi positivamente) il pari transfugo liste civiche Mirko Gallina.

Argomento principe su cui dibattere la morte imminente – 31 dicembre 2017 – dell’ospedale, svenduto all’Inrca in cambio di un solo posto di lavoro e qualche piatto di lenticchie, neanche calde.

Ginnetti, dopo aver rinunciato a ben sei anni alla Presidenza del Campana dove, probabilmente avrebbe meglio potuto mettere a frutto le competenze pubbliche, extra professionali, che gli sono riconosciute, ha invece preferito virare su una strada tutta in salita, poco onorevole visto il passato (recente e lontano) e soprattutto unicamente garante del nulla, in termini di risultati concreti da porre in bacheca.

Ma tant’è. Ginnetti intende contare i voti degli osimani disponibili a non eleggerlo Sindaco e quindi conoscere se questi non voti potranno, alla fine, regalare al PDT 700/800 suffragi o invece salire a quota 1.200/1.300 voti.

Una curiosità fine a se stessa dal momento che, anche nella ipotesi oggi improbabile di un ballottaggio, questa volta non ci sarà spazio per ricatti, richieste sotto banco o salti mortali in extremis.

Insomma nel 2019, come il passato insegna e logica vuole, non ci sarà spazio per prigionieri. Per avere un futuro conterà unicamente schierarsi per tempo al posto giusto, senza calcoli o contro partite, sperando di essere perdonati come tanti figliol prodighi.

Evento che ci sentiamo sin d’ora da escludere ai lettori dal momento che il PDT appena fondato preferirà, come è giusto, morire combattendo; sia perchè un Latini calato nelle vesti care a San Luca di padre misericordioso otterrebbe il risultato elettorale opposto, ovvero far scappare i tanti che, al solo termine “traditore”, lamentano fastidiose reazioni urticanti.

Bene, con questo terrificante scenario della politica osimana, Ginnetti si appresta a contare il numero esatto, tra 700 e 1.300 osimani raggiungibili dal PDT, narrando quanto segue:

“Nella delibera della Giunta regionale del 9 ottobre scorso, con la quale si proroga la sperimentazione Ospedale di Osimo-Inrca, si scrive che essa finora è avvenuta:

– con la condivisione di conoscenze cliniche e organizzative;

– evitando criticità e conflittualità tra professionisti;

– mantenendo e ottimizzando servizi carenti in sinergia con il territorio.

Invece i fatti sono questi:

– tre medici in pensione tra Cardiologia e Diabetologia sostituiti con un cardiologo dell’Inrca una volta la settimana e due pomeriggi al mese con un cardiologo in trasferta;

– chiuso il reparto e ambulatorio di Urologia; un urologo dell’Inrca una volta la settimana;

– il primario di Chirurgia dell’Inrca anche primario di Osimo; arrivato un secondo chirurgo ma mancano almeno altre 2 o 3 unità;

– in Radiologia, servizio che deve soddisfare sia le richieste dei ricoverati che degli esterni, abbiamo solo un radiologo fisso e – a giro – alcuni provenienti dal territorio:

– la farmacia non dispensa più direttamente i farmaci ospedalieri e voci attendibili dicono che a giorni verrà definitivamente chiusa;

– il territorio (medici di famiglia e altri servizi) non è mai stato coinvolto.

E allora? Tutto bene madama la Marchesa… ma per niente!

Tutto ciò deve far riflettere chi prende le decisioni sulla salute delle persone; è opportuno che rifletta e torni indietro alla decisione originale: ospedale di rete con i reparti clinici (eventualmente anche dell’Inrca) e agenzia dell’invecchiamento”.

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