COMUNALI 2019, TUTTI CONTRO TUTTI, IN ORDINE SPARSO
I PARTITI OFFRONO IL PEGGIOR SPETTACOLO POSSIBILE

COMUNALI 2019, TUTTI CONTRO TUTTI, IN ORDINE SPARSO I PARTITI OFFRONO IL PEGGIOR SPETTACOLO POSSIBILE

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COMUNALI 2019, TUTTI CONTRO TUTTI, IN ORDINE SPARSO
I PARTITI OFFRONO IL PEGGIOR SPETTACOLO POSSIBILE

A 8 mesi dal voto ciascuna forza politica si dice certa di vincere; ballottaggio inevitabile


Con chi vorresti che le Liste civiche stringessero, ai fini di vincere al primo turno con Latini nuovo Sindaco e governare la città nei prossimi 5 anni, un patto politico di alleanza?

  • C) Con nessuno (33%, 101 Votes)
  • B) Con la sola Lega (23%, 71 Votes)
  • A) Con il Centro-Destra unito (18%, 55 Votes)
  • F) Appoggino di Ginnetti (9%, 28 Votes)
  • D) Inciucio con Pugnaloni (8%, 24 Votes)
  • G) Conversione della Mariani (5%, 14 Votes)
  • E) Super inciucio con i 5 Stelle (4%, 12 Votes)

Total Voters: 305

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ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26 MAGGIO 2019: VOTA IL CANDIDATO A TE PIÙ VICINO

  • Dino LATINI (Liste civiche) (29%, 292 Votes)
  • Simone PUGNALONI (Partito Democratico + Movimenti di Sinistra) (25%, 247 Votes)
  • David MONTICELLI (Movimento 5 Stelle) (14%, 144 Votes)
  • Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI (Lega) (13%, 130 Votes)
  • Achille GINNETTI (Lista civica) (10%, 103 Votes)
  • Maria Grazia MARIANI (Difendiamo Osimo + Fratelli d'Italia + Casa Pound) (4%, 43 Votes)
  • Fabio PASQUINELLI (Estrema sinistra) (4%, 43 Votes)

Total Voters: 1.002

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SONO UNA DONNA E:

  • SONO CONTRARIA (57%, 185 Votes)
  • VOGLIO LATINI SINDACO (39%, 127 Votes)
  • NON HO ANCORA DECISO (5%, 15 Votes)

Total Voters: 327

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SONO UN UOMO E:

  • SONO CONTRARIO (57%, 237 Votes)
  • VOGLIO LATINI SINDACO (38%, 156 Votes)
  • NON HO ANCORA DECISO (5%, 20 Votes)

Total Voters: 413

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Elezioni amministrative, nuovo Sindaco, alleanze, strategie e politica. Abbiamo preso tutto questo in una banale calcolatrice, agitato forte e aggiunto il dato comparato tra le Europee e Comunali 2014 (si votarono lo stesso giorno il 25 maggio 2014) e ritoccato il tutto con il dato delle ultime Politiche del 4 marzo.

Infine, provando a non farci troppo del male, abbiamo anche considerato il trend attuale e gli ultimi sondaggi, nazionali e locali. Ecco, alla buona, che cosa è uscito fuori.

Speriamo di non fare brutta figura… anzi contiamo di essere andati assai vicini alla realtà verosimile di quanto potrà accadere a seconda degli incastri propri dell’arte della politica.

Iniziamo dal dato fondamentale del numero dei votanti che dovrebbe essere, come da tradizione, sensibilmente alto, nell’ordine dei 21.000/22.000 osimani al voto, dato che si può dedurre partendo dal fatto che sono stati praticamente 20.000 i voti validi espressi nelle competizioni di parametro prese a raffronto.



Stimata la maggioranza dei voti a quota 10.500/11.000 voti, la prima osservazione da fare è che nessun partito o movimento o lista civica, intenzionato a correre da solo, riuscirà nell’impresa di vincere al primo turno oltrepassando la soglia del 50% + 1 voto.

Sembrerà cretino sottolinearlo ma a tutt’oggi ne le liste civiche, tradizionalmente padrone del campo amministrativo, ne la super valutata Lega, attesa al pieno dei voti nelle Europee (che anche stavolta dovrebbero tenersi nella stessa giornata) appaiono in grado di raggiungere e oltrepassare, con le sole proprie forze, la bandiera a scacchi della vittoria.

Stimata ad un exploit che potrebbe sfiorare, alle Europee, anche il 40% dei consensi medi in campo nazionale, la Lega osimana dovrebbe ottenere un voto cittadino stimato tra il 20 e il 23%, ovvero moltiplicare di 7-8-9 volte i 550 voti del 2014.

Alessio BERNARDINI

Prendendo in considerazione il dato mediano abbiamo 550 per 8 uguale a 4.400 voti circa il 20%, forse qualcuno in più.

Molto o tutto dipenderà dalla composizione della lista e dalla bontà dei nomi spendibili su piazza (si parla in queste ore di due ragazzotti, subito ribattezzati volti nuovi, enfant prodige della politica, quali i rampolli Alessandrini e Bernardini, figli rispettivamente di Alessandro e Daniele) con cui realizzare o meno la differenza.

“Piacere, sono il figlio di Alessandro, il veterinario, quello di Alleanza Nazionale… e vorrei fare il Sindaco di Osimo… ricomincerei da 104 avendo preso tante preferenze con Latini nel 2014”; oppure “Tante grazie, sono Alessio, non so bene cosa dire essendo nuovo della politica… veramente sono stato iscritto al Pd ma fu un errore di gioventù, di certo il fatto più importante è dato da papà Daniele, Assessore alla Sanità con Pugnaloni… ecco, piacerebbe anche a me fare il Sindaco… dicono sia bello!”.

Insomma auguriamo alla città di essere risparmiata da simili pericoli… ma potrebbero davvero succedere e nel caso sarà bene essere informati prima.

Nel caso in cui i fans locali di Salvini dovessero davvero essere accontentati dalla casa madre a vivere questa esperienza di splendido isolamento, molto inciderà anche la legge elettorale che consente ai cittadini, per rinnovare il Sindaco, la possibilità di ricorrere al voto disgiunto: ovvero votare il candidato Sindaco di un partito ma anche i consiglieri comunali di un’altra lista concorrente.

Tutto questo, nel caso della Lega, è praticamente certo che accadrà dal momento un conto è accontentare le ambizioni di qualcuno a catapultarlo, senza esperienza – guidato solo dalla forza propositiva della Lega al governo a Roma – in cima ai propri desideri; altra cosa, ben più difficile per un movimento cresciuto troppo in fretta e non radicato sul territorio, trovare 24 candidati credibili da porre in lista.

In ogni caso il barometro indica, chiunque sarà il candidato Sindaco prescelto, una forchetta tra i 4.400 e i 5.000 voti.

Grosso modo lo stesso trend attribuibile ai Cinque Stelle i quali pur silenziosi e abili a nascondere una spaccatura in almeno su tre tronconi sui nominativi da proporre in alternativa allo scontatissimo e già bruciato Monticelli, restano pur sempre titolari di una aspettativa di voto, in calando, ma pur sempre assestata in una via di mezzo tra l’exploit del 4 marzo (quasi 8.000 osimani votarono giallo!) e i 3.655 rimediati dallo stesso Monticelli giusto quasi cinque anni fa.

Alberto Maria ALESSANDRINI

La via di mezzo si assesterebbe attorno quota 4.500-5.000 voti, bottino che rischia di porre i due alleati di governo, praticamente, quasi sullo stesso piano. Dovessero i grillini essere veramente capaci di imbroccare un candidato nuovo, alternativo e minimamente di successo, ecco che il sorpasso sarebbe cosa fatta.

E veniamo ai detentori in carica. Il Pd ha compreso da un pezzo di aver già perso molte elezioni a venire, figuriamoci le prossime, le prime a venire; chi, ottusamente, non si rassegna ad elaborare il lutto e accettare la dura realtà è proprio Sindaco uscente Pugnaloni.

Convinto di sovvertire ogni pronostico, ogni sondaggio, ogni atto di cattiva amministrazione e persino di far passare impunita la storica svendita della sanità ospedaliera cittadina, Pugnaloni da tempo porta avanti una campagna elettorale tutta propria, improntata al grande ottimismo.

Tutto questo grande impegno, stando alla logica e supportato da un trend legato al Pd nazionale in forte ribasso, non dovrebbe però portare ad alcunchè in fatto di risultati. Pur accreditando al partito il migliore tra i peggiori risultati attesi e anche volendo largheggiare attribuendo al Pd anche gli interi voti d’area legati a movimenti e civiche create per l’occasione, la forchetta bianco-rosso-verde dovrebbe a fatica toccare il porto dei 3.000 consensi, con una prospettiva massima di 3.500, ovvero ampiamente fuori gioco per lo giocarsi uno dei due posti al ballottaggio. Anche perchè a Sinistra del Pd tutti i cespugli possibili, tra cui segnaliamo in crescita Potere al Popolo, faranno a gara per cercare di rubare voti alla casa madre: forchetta dell’estrema Sinistra comunque invariato, ovvero tra gli 800 e i 1.000 voti scarsi circa.

Cosa restano in ballo. Tra i cespugli, ammesso e non concesso debba correre, quello di Ginnetti, nonostante un anno di campagna elettorale anticipata, non ha mosso un solo passo in avanti rispetto alle 250 preferenze attribuite ai pazienti-elettori dell’ex vice Sindaco ed ex Presidente del Consiglio comunale con le civiche; 250 preferenze moltiplicabili per 4, valutando sempre per eccesso, con 1.000/1.200 voti attesi a referto. Un bottino che dovrebbe tener fuori l’ex civico anche dall’inseguito obiettivo… riuscire a vantare un potere ricattatorio e quindi decisivo verso i due candidati destinati al ballottaggio finale del 9 giugno.

Stando così le cose confermiamo il pronostico più ragionevole da adottare: risparmiare tempo e soldi e sciogliere il movimento (peraltro composto in larga parte da un record di “infiltrati”, inviati da ciascun partito per monitorare il volo di farfalla di Ginnetti sulla politica osimana.

Proprio la possibilissima rinuncia e conseguente mancata partecipazione alle elezioni della lista Ginnetti dovrebbe liberare almeno 6-700 voti a favore di Latini e delle liste civiche determinando la vittoria di tappa, tra 7.500 e 8.000 al movimento latiniano.

Liste civiche che dovrebbero confermarsi, per il quinto quinquennio consecutivo al comando della politica osimana, grazie a questi recuperi: l’intero elettorato di Forza Italia (1.500 elettori circa), il 30% di Fratelli d’Italia e area Destra (circa 400 voti), il 40% del voto Pd, ovvero circa 1.500 consensi), la metà abbondante del voto destinato alle Europee alla Lega (almeno 2.500 voti) e un 30% del favore grillino, altri 1.500. Quanto fa? Se la calcolatrice non si sbaglia la somma, da Destra a Sinistra, passando per il Centro, dovrebbe attestarsi su quota 7.400 (1.500 + 400 + 1.500 + 2.500 + 1.500) a cui aggiungere qualche centinaio di voti privati, vale a dire, strettamente personali con cui sfiorare quota 8.000.

Per pura accademia aggiungiamo alla lista anche il dato Fratelli d’Italia-Casa Pound che, sostenendo al primo turno la Mariani spera di toccare il porto delle quattro cifre tonde, 1.000 consensi, dieci più, venti meno.
Con questo quadro di grossa confusione gli osimani andranno a letto, la sera del 27 maggio per rimandare il tutto all’inevitabile ballottaggio che, stando ad oggi le cose, vedrà Latini favorito con il 37-40% possibile e uno a scelta tra il candidato grillino o leghista, separato ciascuno da una manciatina impercettibile di voti, nell’ordine del 21-25%.

Fare previsioni adesso anche sull’esito del ballottaggio non sarebbe serio e pertanto rimandiamo lo scoop almeno a non prima di Natale, quando lo stato delle cose inizierà ad essere più chiaro, se non agli elettori, quantomeno agli addetti ai lavori.

Al momento, stando l’incertezza a quale parte le civiche dovranno chiedere il consenso definitivo, logica vorrebbe che a Latini converrebbe augurarsi uno spareggio, tutto in casa, con la Lega piuttosto che affrontare i rischi di una finalissima con i 5 Stelle.

La Lega, infatti, appare destinata a fare il pieno possibile al primo turno ma di non portarne di ulteriori al ballottaggio; al contrario i 5 Stelle sono accreditati di minori consensi a maggio ma capaci di attrarre voti più trasversali a giugno.

Conterà molto il modo di fare politica e presentarsi agli elettori, quello tradizionale, di casa in casa, alla ricerca anche dell’ultima vecchietta da accompagnare al seggio (esperienza ereditata dalla vecchia Democrazia Cristiana e patrimonio delle Civiche e di quel che resta dei Ds) rispetto alla politica 2.0, tutta rete e social, più adatta ad entrambi i partiti di governo.

Conterà molto, fino al punto di risultare decisivo, soprattutto la capacità di Latini di rinnovare il movimento e di presentare, al proprio interno, almeno 3 o 4 candidati di spessore, spendibili ad occhi chiusi, capaci di mettere d’accordo anche l’elettore meno propenso a rinnovare il mandato civico per la settima volta consecutiva negli ultimi 35 anni.


 

IL CUP C’È MA NON FUNZIONA...
IN COMPENSO LA FARMACIA NON C’È PROPRIO!
CHIARA DIPENDENTE A TEMPO DELLA ARMO AQUARIUS LTD
(IMPRESA CHE GESTISCE IL VILLAGGIO LILY PALM DI WATAMU)

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