TRADITO DALLA TROPPA BELLA VITA
ARRESTATO A PASSATEMPO CLAUDIO PAPA!

TRADITO DALLA TROPPA BELLA VITA ARRESTATO A PASSATEMPO CLAUDIO PAPA!

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TRADITO DALLA TROPPA BELLA VITA
ARRESTATO A PASSATEMPO CLAUDIO PAPA!


Rinvenuto con un chilo e 100 grammi di cocaina per un fatturato mensile di 150.000 euro
La droga nascosta nel supermercato Coal gestito dall’uomo. Arrestato dai Carabinieri anche un complice albanese

Arrestato Claudio Papa, 50 anni, notissimo gestore Coal del nuovo supermercato di Passatempo. Con lui i Carabinieri hanno fatto scattare le manette ad un albanese di 39 anni, pure residente a Passatempo, prima fermato e presto convalidato in carcere per lo stesso reato contestato a Papa: detenzione e traffico illegale, in concorso, di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio.

La cocaina rinvenuta nell’ufficio del supermercato

E che spaccio! I Carabinieri di Osimo e Filottrano, coordinati al solito dall’instancabile regia del Maggiore Conforti, hanno grosso modo stimato in 150.000 gli euro capitalizzati al lordo, ogni mese, dalla coppia: non a caso ribattezzata nel giro “I Templari della droga”.

Probabilmente una cifra esagerata al cambio attuale della cocaina (circa 100-120 euro al grammo) e probabilmente non fatturati tutti i santi mesi… ma comunque vicina a rendere l’idea del quantum abbia ballato… al punto da decidere di far svoltare una onesta vita di lavoro in una più redditizia ma rischiosa attività delinquenziale.

Per raggiungere un simile fatturato da circa un chilo al mese di cocaina smerciata e guadagnarsi un agognato stile di vita molto al di sopra il consentito normalmente, la coppia si era dovuta molto da fare, al punto di sentirsi troppo sicura e commettere l’errore fatale di vantarsi tra la propria clientela di aver allestito un giro di affari più lungo… del Giro d’Italia!

H.F., 39 anni, complice albanese di Papa

Proprio l’incapacità di gestire l’improvviso benessere e soprattutto il fiuto, inevitabile, dei vicini di casa e di lavoro che meglio conoscevano le limitate possibilità economiche, soprattutto, di Claudio Papa (titolare di una avviata gestione alimentare ma non tale da consentirgli le spese pazze degli ultimi tempi, auto di grossa cilindrata, pranzi e cene in locali di qualità accompagnato da donne a cinque stelle) hanno fatto drizzare l’antenna del sospetto fino a consentire a più di qualcuno di sussurrare l’informazione giusta ai Carabinieri.

Proprio i militari della Compagnia di Via Saffi, fautori da sempre della necessità di una sempre maggior collaborazione dei cittadini atta a consentire di reprimere sul nascere attività criminali, ringraziano nella fattispecie quanti hanno segnalato anche il pur minimo sospetto sulla vera identità del commerciante e del suo complice, consentendo di mettere in luce una doppia vita fatta di stima e rispettabilità a coprire la vera identità e soprattutto indicibili interessi.

Indicibili, come sottolineato, fino ad un certo punto dal momento che lo sfarzo consentito dalla nuova vita imprenditoriale e soprattutto la sempre maggior sicurezza di invulnerabilità fattasi strada nel tempo, hanno fatto si che a tradire Papa e compagno albanese sia stata, prima ancora della soffiata giusta, la eccessiva sicurezza. Tipica di chi raggiunge facilmente e rapidamente più di quanto si potesse aspettare.

I Carabinieri arrestano il titolare del Coal di Passatempo

Eh si perchè il giro di affari, lungo “più del Giro d’Italia” e dalla coppia stessa ribattezzato “Mega Giro”, si snodava effettivamente attraverso numerose tappe, con la “neve” ad imbiancare le narici di professionisti ed imprenditori (ciascuno descritto con nome e cognome da Papa, in una sorta di libro mastro della contabilità) dislocati tra Montefano (cittadina di nascita di Claudio Papa), Recanati, Montecassiano, Appignano e il gran premio della montagna di Cingoli, intervallate a tappe di trasferimento, per scambi “velocisti”, in quel di Fano e Pesaro.

A sinistra il Maggiore Raffaele CONFORTI e il Comandante del Nucleo operativo Radiomobile Luciano ALMIENTO

I “Templari di Passatempo”, come i due erano ormai stati ribattezzati dalla affezionata clientela, una volta denunciati dall’opinione pubblica ai Carabinieri, hanno avuto ben pochi giorni a disposizione, senza saperlo, per mettere fine alla propria attività.

Iniziato il lavoro ad aprile, sono bastate tre settimane ai segugi della squadra radiomobile e operativa per mettere fine all’ingente secondo lavoro.

Claudio Papa in un momento di festa

Il blitz decisivo, coordinato dal sostituto Procuratore Rosario Lionello, è così scattato, puntuale, la notte scorsa quando i militari al seguito del luogotenente Luciano Almiento hanno bussato alla porta dell’abitazione passatempese di Papa.

La perquisizione personale dell’imprenditore, allargata anche agli uffici interni al supermercato Coal gestito nella frazione, hanno portato i Carabinieri a fare centro rinvenendo cocaina purissima per ben un chilogrammo, probabilmente appena arrivata, oltre a cinque involucri sottovuoti e a materiale vario per la confezione della droga in dosi; il tutto ben ben nascosto proprio nell’ufficio del supermercato ritenuto falsamente luogo di maggior sicurezza.

Nel proseguo dell’operazione – resa possibile con celerità grazie all’impiego di Anita, una poliziotta tedesca dal naso come pochi, in forza al nucleo carabinieri cinofili di Pesaro – tornando nell’abitazione del commerciante, Anita ha fiutato – in un cassetto della sala di pranzo – ulteriori 100 grammi di cocaina, già suddivisi in 10 involucri, pronti per lo spaccio all’ingrosso, altro materiale adatto al taglio e confezionamento, nonchè la somma di 820 euro in contanti ritenuta provento di spaccio.

Altro colpo interessante a favore dell’indagine il ritrovamento della lista completa della clientela, con tanto di nome, cognome, residenza, telefono, quantità di droga ceduta, somma riscossa e profitto ricavato!

Insomma, codice fiscale a parte, quanto servirà ai Carabinieri per chieder conto anche a costoro – personaggi vecchi e nuovi del vizio, giovani o anziani, professionisti o dipendenti – a quale amaro retrogusto si possa decidere di demandare la propria vita.

Prima che sorgesse il sole, sempre a Passatempo, altri militari, continuando a rovistare nel diario indicibile di Papa, evidentemente, alla strette, collaborativo con i Carabinieri, hanno messo le mani anche su H.F., 39 anni, albanese, socio di minoranza in affari (manovalanza) e indicato quale detentore in prima battuta dei carichi mensili.

Entrambi i “Templari” sono così passati, nel breve volgere di una notte, dal lusso concesso dalla nuova vita al conto da pagare, tutto insieme; e per il momento accompagnati presso la casa circondariale di Montacuto, a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Per Claudio Papa, 50 anni, commerciante fino a ieri apprezzato, sposato e separato e soprattutto incensurato, tanto tempo a disposizione per riflettere sull’inizio di una vita.

Il supermercato Coal di Passatempo indirettamente al centro della vicenda

 

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2 Comments

  1. Quando i giornalisti smetteranno di quantificare in denaro la droga, dando idea di facili guadagni che alimentano un alone di appetibilità al mestiere di spacciatore?

  2. Se questo coglioncello cafone di un Passatempese anzichè montarsi la testa dandosi a spese folli con Signorine e capi di vestiario pregiato come pure auto di grossa cilindrata, si fosse limitato a rifarsi dei bei denti che da quanto si vede fanno schifo e magari si acquistava un bel parrucchino, magari oggi invece di visitare gli uffici di Via Saffi dove stanno i Carabinieri si sarebbe evitato tale incontro.
    Purtroppo a Osimo e dintorni non ci sono più i giusti presupposti per vivere a Delinquere, lo dico sempre alle persone che mi conoscono oggi, poche persone di questo paese sono riuscite a fare “strada” intesa come carriera delinquenziale, onestamente solo una persona è partita da Osimo con le toppe al culo e oggi è diventato veramente un uomo ricco….tutti coloro che ci hanno provato o chi sono ancora in galera, chi se fatto la galera e adesso è morto per droga, chi è morto di una brutta malattia e chi viceversa ancora sta pagando i danni che un tempo ha commesso.
    I tempi dell’Hotel House di Porto Recanati sono finiti, sono defunti quei tempi oramai lontani dei Night Club di Giosquami e tanti altri, all’epoca giravano soldi e veri malavitosi, ad esempio come la Famiglia Nappi, questi cafoni senza capelli figli di contadini che hanno aratro sempre la terra piazzano qualche bustina tagliata e si credono di essere intoccabili……ora a Montacuto o al Barcaglione la voglia gli passerà

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