ARRESTO NON VALIDO NEL GIORNO DELLE PENE QUINTUPLICATE!
E IL GIUDICE MASINI MANDA A CASA DISABILE CON HASHISH…

ARRESTO NON VALIDO NEL GIORNO DELLE PENE QUINTUPLICATE! E IL GIUDICE MASINI MANDA A CASA DISABILE CON HASHISH…

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ARRESTO NON VALIDO NEL GIORNO DELLE PENE QUINTUPLICATE!
E IL GIUDICE MASINI MANDA A CASA DISABILE CON HASHISH…

Castelfidardo, vanificata l’operazione dei Carabinieri nonostante 64 grammi di fumo


SIETE D’ACCORDO CON LA DECISIONE DEL GIUDICE MASINI?

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Nel giorno in cui il segretario della Lega Salvini annuncia la quintuplicazione delle pene legate agli spacciatori, venditori di morte… un giudice di recente nomina, il dottor Carlo Masini del Tribunale di Ancona, rimanda a casa un disabile 41enne di Castelfidardo non convalidando l’arresto, da parte dei Carabinieri, per il possesso di 64 grammi di hashish e un paio di dosi di marijuana!

Rinvenimento Hashish

Scartata la possibilità che la droga possa essere stata considerata dal magistrato di lieve entità, resta in piedi – fino a lettura delle motivazioni che hannno invalidato le manette – la sola ipotesi sostenuta dal fidardense… miracolato, ovvero che l’hashish, sia pur provenendo da strada e non da un eventuale somministrazione di ordine medico (peraltro tutta da valutare in fatto di liceità) svolga un ruolo attivo per sedare i dolori provocati dalla permanenza su una sedia a rotelle.
Gli informatori erano stati precisi e dettagliati come al solito. “In casa di quell’insospettabile, un 41enne di Castelfidardo costretto da tempo su una carrozzina, troverete hashish e marijuana in quantità di spaccio”.
Detto e fatto. Sabato mattina i Carabinieri, sostenuti da “Anita” cane antidroga del nucleo cinofilo Carabinieri di Pesaro, si sono precipitati in casa del portatore di handicap praticamente a colpo sicuro. E in effetti l’abitazione si è rivelata nascondere o meglio contenere la droga attesa: circa 64 grammi di hashish e un paio di spinelli di marijuana.
A porgere la droga ai militari, nell’immaginabile trambusto di una irruzione in casa, ha pensato lo stesso uomo il quale, chiedendo i motivi della inaspettata visita, ha immediatamente compreso cosa quegli uomini e il fiuto del cane stessero cercando.
Non c’è stato bisogno dell’intervento di “Anita”; preso atto dal fidardense stesso, affetto da malattia neurologica, che l’obiettivo era l’hashish da fumare per lenire i dolori muscolari causati dalla prolungata postura, il sospettato spacciatore ha consegnato egli stesso ai Carabinieri quanto conservato in casa, rispettivamente in bagno e in sala da pranzo, per un peso considerevole di 64 grammi, decisamente fuori portata dal semplice uso personale, stimato lecito dalla Cassazione fino a circa 50 grammi di hashish.



Occorre dire che i Carabinieri, nel proseguire la perquisizione, non hanno rinvenuto bilancini di precisione ne altra strumentazione atta a tagliare e confezionare eventuali dosi.
Ciò nonostante per l’uomo, legge alla mano, sono scattate le manette e l’arresto fino a lunedì quando il malato neurologico, assistito dall’avvocato Paolo Mengoni (lo stesso che ha avuto un ruolo nella soluzione del caso della donazione a Samuel), è stato condotto in Tribunale per il giudizio in direttissima.
Ed è in aula che è maturata la sorpresissima, tra i primissimi casi in Italia: di fronte al giudice Carlo Masini il poveretto, confortato dalle innovative tesi fatte proprie dal legale, ha ribadito al magistrato quanto, inutilmente, spiegato ai Carabinieri.
“Non sono un pusher. Fumo solo quando necessario e sto male”.
Ascoltate le parole che motiva
to la scelta del fidardense, la toga ha deciso che non era il caso di procedere oltre. Anticipando Salvini – che anche oggi ha lamentato un atteggiamento buonistico della Legge verso chi procura il fine vita ad altre persone “lo Stato si impegna ad acchiappare spacciatori che dopo un quarto d’ora tornano in libertà…” – il dottor Masini non ha convalidato l’arresto e rimandato a casa l’uomo.
Se ne riparlerà tra qualche anno, con i tempi di una banale denuncia.

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