A 3 GIORNI DAL VOTO
DECISIVO IL RISULTATO AL SUD
TRA FORZA ITALIA E LEGA

A 3 GIORNI DAL VOTO DECISIVO IL RISULTATO AL SUD TRA FORZA ITALIA E LEGA

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La vittoria del Centro-Destra legata al sorpasso-si, sorpasso-no di Salvini su Berlusconi


SENATO DELLA REPUBBLICA: SCEGLI IL TUO CANDIDATO!

  • Giuliano PAZZAGLINI, Lega (47%, 40 Votes)
  • Mauro COLTORTI, 5 Stelle (36%, 31 Votes)
  • Piergiorgio CARRESCIA, PD (14%, 12 Votes)
  • Bruno PETTINARI, Leu (3%, 3 Votes)

Total Voters: 86

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CAMERA DEI DEPUTATI: SCEGLI IL TUO CANDIDATO!

  • Tullio PATASSINI, Lega (45%, 42 Votes)
  • Daniela TISI, 5 Stelle (31%, 29 Votes)
  • Flavio CORRADINI, PD (14%, 13 Votes)
  • Argentina SEVERINI, Leu (10%, 9 Votes)

Total Voters: 93

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A tre giorni dal voto nel popolo del Centro-Destra prevale un cauto ottimismo. In vista dello spoglio delle schede cresce ‘attesa per conoscere davvero quale sarà l’esito delle urne.

La speranza è quella di raggiungere la maggioranza assoluta sia alla Camera che al Senato, anche se la partita per toccare il porto considerato sicuro del 40% appare abbastanza incerta.

Molto dipenderà – lascia intendere il quartier generale di Forza Italia – dall’affluenza alle urne e soprattutto dal risultato delle liste minori, ovvero quelle che resteranno sotto la soglia del 3%.

Più sarà alto il dato complessivo delle altre formazioni di contorno e maggiori saranno le possibilità del Centro-Destra di avere la maggioranza nel prossimo Parlamento. L’impressione resta di una partita aperta con i 5 Stelle, soprattutto al Sud e in particolare per quanto riguarda i collegi uninominali; mentre al Nord l’ottimismo è molto forte tanto che parlamentari vecchi e nuovi parlano di vittoria certa in quasi tutti i collegi.

L’altra sfida, forse la più importante, è invece incentrata sulla competizione tra Forza Italia e Lega. Berlusconi, nonostante la mancata crescita di Forza Italia nel mese di febbraio, è sicuro di arrivare in testa e di poter, in caso di successo, indicare il Presidente del Consiglio, come da accordi.

Proprio la ritrosia ad ufficializzare Antonio Tajani a premier starebbe a dimostrare come nella realtà, sotto sotto, tra gli Azzurri circoli una crescente preoccupazione per il risultato nel Nord Italia; in casa Lega, infatti, assicurano che Salvini risulterà nettamente primo. Tanto in Veneto quanto in Lombardia, Piemonte e Liguria.

Non solo, tra gli Azzurri, a taccuini chiusi, serpeggia il timore di una certa difficoltà di Berlusconi nelle Regioni rosse (Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche).

Molto dipenderà quindi dalle performance forzista nel Mezzogiorno. Ovvero dalla capacità di Forza Italia di tenere bene rispetto ai numeri del passato; e da quanto la Lega sarà in grado di sfondare al di fuori della Padania.

Il tam tam della vigilia parla di un testa a testa con Forza Italia ancora leggermente davanti, ma le sorprese potrebbero essere dietro l’angolo.

Ottimismo a piene mani nel Carroccio, soprattutto sul risultato in Abruzzo, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Fratelli d’Italia appare invece certa di confermarsi terza forza della coalizione con un dato migliore al Centro-Sud che al Nord. Il Lazio e Roma in particolare, dicono le sensazioni, sarebbero i bacini principali della formazione di Giorgia Meloni.

Qualche timore resterebbe infine in Noi con l’Italia-Udc, ovvero sulla possibilità di vincere la vera sfida, quella di raggiungere lo sbarramento del 3%.

La cosiddetta quarta gamba della coalizione appare forte soprattutto al Sud, Sicilia in testa; ma nutre timori di portare a casa un risultato deludente da Roma in su.

Da parte sua il Movimento 5 Stelle attende l’esito delle elezioni con la certezza di risultare il primo partito nella parte proporzionale del voto.

Di Maio e i suoi puntano a fare il pieno soprattutto nelle regioni meridionali dove effettivamente i grillini potrebbero vincere in molti collegi.

Ottimismo in particolare in Sicilia, Calabria, Campania e Sardegna; un pochino meno in Puglia e in Abruzzo.

Al Nord invece i pentastellati temono di non essere riusciti a convincere la maggioranza degli elettori. C’è preoccupazione soprattutto per il dato in Veneto e in Lombardia ma anche nel Centro e nelle cosiddette regioni rosse (Toscana, Emilia Romagna, Umbria e Marche) si respira una certa preoccupazione.

L’impressione è che se dipendesse solo dal Sud l’ipotesi di andare al governo da soli, senza alleanze, non sarebbe nemmeno così remota.

In ogni caso molto dipenderà anche dall’affluenza alle urne. Secondo alcune ricostruzioni una partecipazione non molto alta al voto, quantificata in un dato sotto il 70%, favorirebbe il risultato caro a Di Maio.

Al contrario una astensione contenuta ai livelli dell’ultima consultazione, cioè sopra il 75% di votanti, dovrebbe ridimensionerebbe il risultato finale del 5 Stelle.

Sul fronte del Centro-Sinistra si attende l’esito delle urne del 4 marzo con un misto di rassegnazione e ansia. Nel partito Democratico è opinione diffusa che il risultato non sarà soddisfacente, con il timore fondato di restare sotto il dato preso da Bersani nel 2013.

La quasi certezza, tra i Renziani, è quella di essere quasi del tutto fuori dalla competizione in moltissimi collegi uninominali, tranne quelli (e neanche tutti) di Toscana ed Emilia Romagna; e di essere in corsa solo in qualcuno di Umbria e Marche. Oltre all’Alto Adige dove corre Maria Elena Boschi e vige l’accordo con l’Svp.

L’elettorato democratico teme, inoltre, un surplus di risultato non soddisfacente anche dal Sud, dove la sfida appare confermata tra Centro-Destra e Movimento 5 Stelle.

Non solo. Voci che arrivano dal Nazareno parlano di un’attesa per un ottimo dato della lista +Europa di Emma Bonino e Bruno Tabacci; voto che potrebbe anche superare la soglia di sbarramento.

Questo, se da un lato risolleverebbe parzialmente la coalizione, dall’altro farebbe perdere al Pd, a causa dei meccanismi della legge elettorale, tra i 15 e i 20 deputati, oltre ad una decina di senatori.

Per quanto riguarda le altre due liste della coalizione di Centro-Sinistra l’impressione è che l’obiettivo del 3% sia particolarmente difficile da raggiungere per entrambe.

Insieme, appoggiata dall’ex presidente del Consiglio Romano Prodi, sembra godere, forse, di un livello di ottimismo leggermente più elevato rispetto a quello di Civica Popolare guidata dal Ministro Beatrice Lorenzin.

Resta il fatto che la speranza vera è quella di superare l’1% per aiutare il Pd, vista la legge elettorale, più che di toccare la quota impossibile del 3%.

Insomma tra i Renziani l’aria che tira è quella di una partita molto ma molto difficile da centrare, anche su obiettivi di minima.

Ed infine Liberi e Uguali del duo istituzionale Grasso-Boldrini. Il neo partito si prepara allo spoglio delle schede con un misto tra ottimismo e preoccupazione.

L’obiettivo di non costituire una mera forza di testimonianza della Sinistra radicale parrebbe raggiunto ma, allo stesso tempo, è palpabile il timore che verrà a mancare lo slancio per toccare il porto di un risultato considerevole.

Insomma chi ha seguito da vicino la campagna elettorale di Leu parla di un dato finale atteso senza infamia e senza lode, certamente non demoralizzante ma nemmeno di cui esaltarsi.

La paura di Pietro Grasso è quella di risultare debole soprattutto nel Nord, in particolare in Lombardia, e di avere il proprio bacino elettorale principale concentrato unicamente nelle solite regioni rosse di Toscana ed Emilia Romagna.

Assai difficile la competizione al Sud dove è confermato incidere molto la forza attesa dei 5 Stelle.

Liberi e Uguali teme non poco, infine, la concorrenza interna alla sua Sinistra. Erosione del consenso, in parte ma non troppo, a causa della lista Potere al Popolo mentre il grosso del problema sarà costituito dalla presenza in molte regioni, soprattutto in quelle rosse, del rinato partito Comunista di Marco Rizzo.

Tra una copia sbiadita e l’originale, almeno un 3% di elettori potrebbero scegliere Falce e Martello.

“IL COMPLETAMENTO DELLA STRADA DI BORDO
FONDAMENTALE PER IL FUTURO DI OSIMO”
LA RICETTA DI PAZZAGLINI PER L’ECONOMIA
“FLAT TAX AL 15% E QUOZIENTE FAMILIARE
COSÌ FAREMO RIPARTIRE L’ITALIA”

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