IL DUO OSIMAN-PORTORECANATESE
PELLEGRINI & ANDREONI (PD)
CONTESTA LA RICANDIDATURA DI PUGNALONI

IL DUO OSIMAN-PORTORECANATESE PELLEGRINI & ANDREONI (PD) CONTESTA LA RICANDIDATURA DI PUGNALONI

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IL DUO OSIMAN-PORTORECANATESE
PELLEGRINI & ANDREONI (PD)
CONTESTA LA RICANDIDATURA DI PUGNALONI

In vista della scoppola del 4 marzo, i Democratici cercano di mettere le mani avanti


CAMERA DEI DEPUTATI: SCEGLI IL TUO CANDIDATO!

  • Tullio PATASSINI, Lega (45%, 42 Votes)
  • Daniela TISI, 5 Stelle (31%, 29 Votes)
  • Flavio CORRADINI, PD (14%, 13 Votes)
  • Argentina SEVERINI, Leu (10%, 9 Votes)

Total Voters: 93

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SENATO DELLA REPUBBLICA: SCEGLI IL TUO CANDIDATO!

  • Giuliano PAZZAGLINI, Lega (47%, 40 Votes)
  • Mauro COLTORTI, 5 Stelle (36%, 31 Votes)
  • Piergiorgio CARRESCIA, PD (14%, 12 Votes)
  • Bruno PETTINARI, Leu (3%, 3 Votes)

Total Voters: 86

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Pugnaloni incandidabile per manifesta inferiorità? Scatta, come annunciato da tempo, interno al Partito Democratico il piano B.

Mauro Pellegrini, Vicesindaco

Benedetto dal padre nobile Orsetti, lontano quanto attento alle vicende politiche in salsa piddina, il duo osiman-portorecanatese Pellegrini-Andreoni starebbe, in queste ore, saggiando la disponibilità del partito ad un mini golpe interno, un 25 luglio di casa nostra, capace di defenestrare Pugnaloni dalla scontata riconferma a candidato Sindaco 2019.

Conferma che teoricamente dovrebbe passare per elezioni primarie che la vice presidenza provinciale dello stesso Pugnaloni appare minacciare seriamente, trasformando l’appuntamento interno PD in un sostanziale lasciapassare politico sulla scorta dell’assunto che lega ogni Sindaco al diritto di ripresentarsi per ricevere il migliore dei giudizi, quello dei cittadini.

Questa linea, però, come detto, sulla base del voto politico del 4 marzo che dovrebbe fotografare il renziano Partito Democratico nazionale e osimano su livelli da record negativi, è apertamente messa in discussione dal duo vice Sindaco-Presidente del Consiglio che starebbe già ragionando in termini di emergenza post 4 marzo.

In pratica, questo l’assunto, ripresentare agli osimani nel 2019 un prodotto già scarso di suo e per di più peggiorato dalla estrema vicinanza al perdente Renzi, equivarrebbe a riconsegnare Osimo a Latini, esattamente nelle forme e modi toccati in sorte a Niccoli venti anni fa.

Un Niccoli, espressione dell’attuale Centro-Sinistra, che per ambizione personale non si accontentò del disastro amministrativo messo insieme nel quadriennio e puntò al giudizio dei cittadini ottenendo in cambio la vittoria di Su la Testa al primo turno.

Da allora, intrusione dei 5 Stelle a parte, molto poco sembra essere cambiato ad Osimo.

Paola Andreoni

Latini è sempre li al proprio posto, pronto a vendicare l’onta dei due voti mancanti, per troppa sicurezza, nel 2014; e gli ex Democristiani e ex Comunisti accoppiati sperano, chi si e chi no, di parare il colpo incassando meno danni possibili.

Di una cosa Pugnaloni da una parte e Andreoni-Pellegrini dall’altra, insieme all’elettorato PD tutto, sono convinti: chiunque i Democratici porteranno in comunione di intenti, ammesso e non concesso arrivino uniti all’appuntamento di maggio 2019, non riuscirà a far nulla di diverso dal giungere inutilmente terzo, dopo anche i 5 Stelle.

Ci certo, almeno rispetto al 1999, la città potrà assistere, grazie ad OSIMO OGGI, ad una bella battaglia politica, combattuta tutta interna al partito. Quel confronto che Niccoli non consentì anche per mancanza di alternative, anche minime.

Un ventennio dopo le cose, nel Centro-Sinistra, non sono cambiate molto. Anzi.

Come abbiamo già detto Pugnaloni o Pellegrini (la straniera Andreoni la escluderemmo sia per la scarsa disponibilità degli osimani a votare una forestiera e sia perchè ha già dato contro Simoncini nel 2009) pare cambiare poco. Anzi, sconfitta per sconfitta scommettiamo che Pugnaloni perderebbe meglio di Pellegrini potendosi giovare, a differenza del vice Sindaco, di qualche centinaio di voti di scambio creati dal “poltronifico democratico” in anni di duro lavoro. E’ infatti logico pensare che quanti si sentono oggi legati a Pugnaloni da un “patto d’onore” si sentirebbero liberi, in coscienza, di non dare la preferenza a Pellegrini o a chiunque altro.

Insomma il presente è abbastanza plumbeo e minaccia solo di peggiorare, miracoli a parte non previsti.

Intanto, nel quasi silenzio, continua l’impegno civico di Ginnetti nell’intento di crearsi una base su cui fondare le ambizioni di una lista capace di sorreggerlo verso l’impossibile corsa a Sindaco.

Al momento le famose riunioni del lunedì, nonostante centinaia di telefonate e decine di presenze agli incontri, non hanno prodotto sul territorio neanche il sentore di una possibile ridiscesa in campo – dopo quella con il Pci-Pds-Pd e l’avventura conle liste civiche – di Achille Ginnetti.

Per conto nostro restiamo della nostra idea che il dottore, che ha più svolte smentito ad OSIMO OGGI qualsiasi interesse alla poltrona di primo cittadino, non si presenterà all’appuntamento di maggio 2019… fermo restando che farà il possibile per farlo credere fino all’ultimo giorno utile.

Insomma una sorta di scompaginamento delle carte con cui giocare la partita, destinato ad abortire per precisa scelta al momento del dunque. Finalizzato a cosa? Onestamente l’obiettivo, al momento, non è dato capire se non immaginando un possibile bonus da far valere al prossimo Sindaco, chiunque dovesse uscire.

Per intanto registriamo un passo avanti: i famosi dopo-cena del lunedì da stasera vengono anticipati da Ginnetti al venerdì. Il cambiamento, teoricamente ininfluente, è invece sostanziale avendo il dottore compreso che nel fine settimana, a differenza del lunedì sera, c’è maggiore attenzione e disponibilità. Differenza? Dai tre ai cinque voti (teorici) in più.


LA DESISTENZA ALLE COMUNALI 2019
IN CAMBIO DELL’APPOGGIO REGIONALE 2020
SVELATO IL PROGETTO DI GINNETTI
GIULIODORI RETROCESSO AL PROPORZIONALE
CONFERME PER CORRADINI E LA MENGHI
ARGENTINA SEVERINI IN CAMPO PER LEU

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