DROGA, ARRESTATI MARTEDÌ, LIBERI PER PASQUA!
IN MANETTE TUFANO E UN RUMENO DEL PADIGLIONE

DROGA, ARRESTATI MARTEDÌ, LIBERI PER PASQUA! IN MANETTE TUFANO E UN RUMENO DEL PADIGLIONE

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Dai Carabinieri stop anche ad un civitanovese. Sequestrata droga per 30 chili e denaro


Natale con i tuoi ma Pasqua con chi vuoi! L’antico e saggio proverbio sembrerebbe pensato su misura per Gianfranco Tufano, osimano di 32 anni di chiare origini napoletane, residente a Padiglione, già dipendente di una coop attiva presso l’ospedale di Torrette.
Il ragazzo, arrestato a Natale per traffico di cocaina, in effetti fece appena in tempo a farsi un paio di notti e mangiare il panettone, gentilmente offerto dallo Stato in quel di Montacuto; per poi ritrovarsi subito libero di festeggiare San Silvestro fuori dal carcere.
Poco c’è mancato che il giudice per le indagini preliminari, nell’offrire idealmente a Tufano un calice di spumante italiano, si scusasse anche con lo spacciatore per l’incomodo patito “sotto festa comandata”.



Sarà per evitare un nuovo imbarazzo che stavolta, con Pasqua alle porte, i giudici anconetani, incaricati di valutare e – a volte – accogliere le istanze di custodia cautelare in carcere avanzate dai Carabinieri, hanno preferito bruciare i tempi sottoscrivendo per Tufano un nuovo arresto per droga – concluso dagli uomini del Norm di Osimo tra lunedì e martedì – in modo tale da poter rimettere in libertà l’osimano prima di Pasqua ed evitargli un secondo stress da festa non santificata!
Sembrerebbe una favoletta gratuita, pensata e fatta circolare ad arte da quei soliti, per fortuna sempre meno, cattivoni della stampa – tra i pochi rimasti nel sentirsi più tranquilli narrando di un arresto – se il modus operandi raccontato sui criteri della Procura dorica, al pari di quasi tutte le altre in giro per lo Stivale, non fosse pura e drammatica verità.
Tufano, arrestato a Natale, è così stato nuovamente ammanettato per la coda di quell’operazione che, a distanza di tempo, si è arricchita di altri particolari e responsabilità meritevoli l’arresto.


Gianfranco TUFANO, 31 anni, arrestato per coca

La stessa sorte, nella medesima notte dell’altro ieri, è toccata ad un rumeno di 33 anni, pure questo residente a Padiglione. Valentin Ishiam, disoccupato, è finito in carcere per il traffico, stavolta di hashish finito tra i consumatori osimani e della Val Musone attraverso una scuderia di pusher, tutti già arrestati nel corso dell’operazione, coordinatasi tra carabinieri di Osimo e Pubblico ministero Valentina Bavai, per circa un anno.
Anche in questo caso la rimessa in libertà del rumeno è attesa a giorni, forse ore.
Terzo scatto di manette, nella notte che ha visto i militari del nucleo Operativo darsi ripetutamente il cambio, per un pescatore civitanovese di 27 anni, tale Andrea Palmioli, ritenuto responsabile di aver inondato Castelfidardo, sempre sotto Natale scorso, di chili e chili marijuana, grosso modo una trentina; mezzo chilo la coca complessivamente rinvenuta nel corso delle tre distinte operazioni e circa 7 etti l’hashish sequestrato per un valore complessivo sul mercato finale di 50.000 euro di coca, 7.000 di hashish e circa 35.000 di fumo.
Valore complessivo della droga rinvenuta, costata l’arresto incidentale anche di una dozzina di pusher, quantificato in 92.000 euro, oltre a 20.000 in denaro contante.
Detto che da martedì la “rumba” dello spaccio, con la sicura scarcerazione di Tufano, Ishiam e Palmioli, dovrebbe riprendere tale e quale, visto anche il sopraggiungere di ponti importanti come quello del 25 aprile e del 1° maggio, segnaliamo alcune moderne, quanto ingenue tecniche venute a capo dei Carabinieri durante le indagini.
Avendo, sempre di più, a che fare con un mondo giovanile abituato ad utilizzare Whatsapp, Instagram, Telegram ed altre applicazioni oggi normalmente disponibili gratis, i Carabinieri sono venuti spesso a contatto con messaggi solo apparentemente fuorvianti.



“Mi serve lo zucchero”, oppure “andiamo a fare la spesa” o “ho finito la farina” – comunicando tra sospetti assuntori – non ha alcun senso.
Tanto vale fare una telefonata e chiedere per la sera qualche grammo di coca da far trovare, possibilmente, presso quel bar o l’altro locale alla moda.
I Carabinieri farebbero meglio e prima e allo spacciatore potrebbe riservare una sorpresa positiva da qualche giudice… tipo uno sconto di pena o comunque l’applicazione di una diminuente in sede di processo per non aver ostacolato il lavoro delle forze dell’Ordine! Povera Italia.


 

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