DA 25 ANNI, UN UNICO STAMPO: TUTTI FIGLI DI DINO!

DA 25 ANNI, UN UNICO STAMPO: TUTTI FIGLI DI DINO!

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“Andreoni, Ginnetti, Pugnaloni, Mariani ed ora Alessandrini accomunati dalla genesi civica

Con l’ufficializzazione della candidatura a Sindaco, il primo a sangue quasi blu, praticamente celeste, del “Duca Conte avvocato Alberto Maria Alessandrini Passarini… in della Gherardesca”, a capo della strana alleanza Lega-Casa Pound (notizia anticipata da tre mesi, per l’esattezza il 27 settembre e riconfermata il 3 dicembre 2018), la politica osimana può ben affermare di essere pronta per una specie di singolare terza Repubblica.
Il periodo del partito unico con le liste civiche più che mai saldamente al centro della classe dirigente e politica osimana, vecchia e nuova.
Dopo la prima e interminabile fase 1945-1995, mezzo secolo esatto di dura maggioranza democristiana a colpi di 60% e dopo l’affossamento della Balena bianca per opera di Di Pietro e Latini, le prossime elezioni di maggio certificheranno la nascita, in città, dell’idea unica a guida latiniana.
E questo avverrà: o direttamente attraverso la terza proclamazione a Sindaco del leader e fondatore; o indirettamente, ipotesi al momento debole, attraverso uno dei numerosi avversari fatti in casa ricorrendo a piene mani a pseudo collaboratori, in attesa di agitare pugnali nell’ombra.

Achille Ginnetti

Dando per scontato l’insuccesso dei Cinque Stelle e analizzati i dati anagrafici di quanti proveranno a render meno scontata la rielezione di Latini, ecco che a maggio gli osimani si troveranno a dover scegliere tra i seguenti nominativi: Achille Ginnetti (ex Assessore con le Liste civiche e portatore di 250 voti con Osimo Democratica nel 2014).
Se l’idea civica in salsa ginnettiana, decisamente troppo Lions, non dovesse rientrare nei vostri gusti quest’anno si potrà provare la variante da alta cucina con il giovin chef Alessandrini-Passarini, probabilmente più a proprio agio, dati i 27 anni di inesperienza, a trattare con lama e cammelli che divincolarsi tra i segreti, tutti nuovi, della politica.
Per la cronaca anche la nouvelle cucine, tanto per non essere smentiti, viene dritta dritta dall’enciclopedia civica, alla voce Patto sociale, paragrafo come ti erudisco il pupo: 104 preferenze nel 2014 ma fuori dal Consiglio comunale.
E come dimenticare Simone Pugnaloni, civico di rimbalzo, ovvero per apparentamento con l’allora Margherita. Un amore intenso durato poco – giugno 2004, novembre 2005 – per l’allora ex Assessore al Bilancio del Governo Latini.
Aggiungendo al quadro attuale la difficile, ma pur sempre possibile, partecipazione di Maria Grazia Mariani (una civica di sguincio avendo le Liste civiche ospitato in maggioranza il marito Giovanni Strologo) ecco che anche giro a portare a casa la poltrona di Sindaco toccherà ad un civico doc o affino.

Maria Grazia Mariani

Ne diversamente è andata in passato, in tutte le elezioni Amministrative aggiuntesi dal 1995 ad oggi.
Andiamo a rivedere il recente passato. Anche nel 2009, con il ballottaggio Simoncini-Andreoni, gli osimani dovettero decidere tra un civico doc e una civica pentita. Come andò a finire non serve ricordarlo.
E’ importante invece correggere quanto la “maestrina “ Andreoni scrive di se stessa a riguardo, cancellando il proprio passato, oggi rifiutato, con un tratto di penna che non le fa onere.
Riportiamo pediquessamente dal suo blog: “Sono nata il 6 ottobre 1961 ad Osimo, città dove vivo e lavoro. Sono sposata ed ho due figli, Giacomo e Valentina. Nel 1983 mi sono diplomata, presso l’Isef di Urbino, come insegnante di Educazione fisica.

Paola Andreoni

Ho conseguito l’abilitazione all’insegnamento nella scuola Media e nella scuola Superiore con concorso per esami.
Attualmente sono insegnante presso un istituto Comprensivo di Osimo dove da anni ricopro l’incarico di vice Preside. Sono impegnata in attività di studio, di formazione e di aggiornamento nell’ambito della mia professione. Mi sono sempre dedicata ai più giovani ed al volontariato.

Simone Pugnaloni

La mia attività politica inizia nel 2004, anno in cui vengo eletta Consigliere comunale. Ad ottobre 2007 mi candidano a sostegno di Walter Veltroni; eletta, entro nell’assemblea Costituente nazionale del partito Democratico alla quale partecipo con grande interesse, cosa che mi permette di contribuire in prima persona alla nascita del partito Democratico”.
Peccato che la Andreoni dimentichi (possibile? possibile!) un impegno ufficiale datato 1995 come addirittura capolista di Patto sociale, lista civica di serie B rispetto a Su la Testa, dove la futura capogruppo del Pd e Presidente del Consiglio comunale (incarico portato avanti a senso unico assecondando la linea del dialogo istituzionale caro a Pugnaloni) figurò come capolista.
Elezioni, quelle del 1995, vinte da Alberto Niccoli (ovvero democristiano camuffato da Popolare ma pur sempre democristiano di ferro…) su Cenerelli, altro versante democristiano promosso dal nascente Centro-Destra berlusconiano.

Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI

Era il tempo di Tangentopoli e del Pubblico ministero Di Pietro imperversare su tutti i partiti italiani, tranne il Msi-Dn (per mancanza di materia prima) e del Pci (per libera scelta dell’ex Pm e del pool Mani pulite).
Ad Osimo il nascente movimento di Dino Latini, anch’egli nato democristiano, tanto per cambiare, strizzava l’occhio al giudice molisano, così come gran parte dell’Italia di allora, Andreoni e marito super compresi.
Dimenticarlo, oggi per Alessandrini Passarini, Mariani, Ginnetti e Pugnaloni può far comodo ma certo non restituisce verginità da spendere.
Tutto questo per sottolineare come la saga “tutti figli di Latini”, con il passare degli anni (si va ormai verso i 30) non pare attenuarsi con il tempo ma anzi, nonostante qualche critica interessata, qua e la, appare rifiorire e moltiplicarsi ad ogni occasione elettorale, segno che il seme è di buon qualità.
Un pò come quello del seminatore raccontato da San Marco nel Vangelo: “Mentre seminava, una parte del seme cadde lungo la strada; e gli uccelli vennero e lo mangiarono.
Un’altra cadde in un suolo roccioso dove non aveva molta terra; e subito spuntò, perché non aveva terreno profondo ma quando il sole si levò, fu bruciato e, non avendo radice, inaridì.
Un’altra cadde fra le spine; le spine crebbero e li soffocarono, ed essi non fecero frutto.

Dino Latini

Altre parti caddero nella buona terra; portarono frutto, che venne su e crebbe. E giunsero a dare il trenta, il sessanta e il cento per uno».
Andreoni, Pugnaloni, Ginnetti, Mariani ed ora Alessandrini-Passarini; tutti, chi prima e chi dopo, avrebbero potuto godere del proprio momento ma, non avendo saputo attendere il proprio turno, hanno imboccato scorciatoie correndo, ciascuno, pericoli mortali.
E Gesù, notando le fronti corrucciate e lo sguardo spento dei propri Apostoli, chiese loro: “Davvero non capite questa parabola? Come comprenderete tutte le altre? Capperi!”.
Parola del Signore.

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