CON IL GRAFFITARO BANKSI, AL CAMPANA DA MARZO A GIUGNO
IL PD ANNUNCIA IL SUICIDIO: 5 ANNI CON SCELTE ANTI OSIMO!

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Dopo l’esposizione flop di De Chirico, tocca all’arte cara a Sfera Ebbasta. E gli osimani?

Dall’arte metafisica di De Chirico (con flop matematico tutto intero sui 6 soli biglietti on line venduti) al disastro annunciato della mostra di tal Banksi, misterioso Re dell’arte di strada.
Un graffitaro, insomma, che pare debba gran parte della propria fortuna, da bravo suddito di Elibetta II, dal fatto di esprimersi ovviamente in inglese.
Ecco così che graffitaro diventa automaticamento writer e tutto suona più misterioso e degno di attenzione.

L’ultimo lavoro del graffitaro inglese

Ebbene pare davvero che l’Amministrazione Pugnaloni, dovendo stringere i tempi visto il passaggio di mano sempre più imminente di fine maggio, tra gli altri effetti speciali dunque proverà anche questa… una mostra al Campana dedicata per intero al tipo inglese.
Personaggio con cui ci scusiamo subito dell’ignoranza, essendo tra i pochissimi ad ignorarne l’esistenza fino a pochi attimi fa e individuato in Rete solo grazie allo spelling… B di Bologna, A di Ancona, Na di Napoli, K di Kansas City, S di Sondrio e I di Italia.
Banksi dunque, 44 anni, nato a Bristol e attualmente in mostra non autorizzata a Milano, presso il Museo delle Culture (Mudec), dal 21 novembre scorso al 14 prossimo aprile, potrebbe sbarcare anche in provincia; quando? O al termine della rassegna meneghina o anticipata a marzo, magari con minor numero di opere in mostra.
A meno che l’organizzazione che ha convinto l’Assessore alle Attività culturale Pellegrini a giocarsi questo ultimo jolly (la stessa che ha rifilato la fregatura del pittore, non sia in grado di accedere ad opere destinate ad una circuitazione minore, tipo Fondazioni o gallerie d’arte.

Il vice Sindaco Mauro PELLEGRINI aveva annunciato di sorprenderci…

La differenza è sostanziale. Nel caso milanese, come in tante altre mostre in giro per il mondo, Banksy non ha autorizzato la spendita del proprio nome; in quanto l’artista non condivide che il pubblico debba sorbirsi il pagamento (14 euro) di un biglietto di ingresso per ammirare vecchie opere di “protesta per immagini”, peraltro tutte già vendute da tempo.
In caso di mostra minore, con opere ancora nella disponibilità del protestario inglese, la rassegna potrebbe teoricamente portare il suo nome (ed essere visitabile a costo zero e prima dall’utenza) ma in tutta onestà se conoscono rari esempi.
E’ dunque possibile che Osimo raccolga, a partire dalla Primavera e a prezzo competitivo, parte delle opere di privata proprietà, già in mostra non autorizzata nel polo espositivo Mudec.
E lo faccia rischiando assai. Se è vero che la rassegna dedicata allo writer senza volto ha fatto gridare al miracolo, avendo staccato, la prima settimana, 10.000 biglietti a 14 euro e mettendo in cassa i primi 140.000 euro di attivo; è altrettanto fuori discussione che Osimo, una quarantina di volte, numericamente parlando, più piccola rispetto al capoluogo lumbard, con centinaia di possibilità attrattive in meno, rispetto alla capacità di calamitare pubblico della “gran Milan” e visto che i prezzi praticati all’ingresso non possono essere proposti in chiave osimana… insomma, considerato anche il recente passato, noi nei panni del vice Sindaco Pellegrini avremmo grandemente diffidato deciso per il no.

Sfera Ebbasta, fosse vero

Oltretutto, se esiste in natura uno spazio abitato civile dove la protesta, la provocazione, la denuncia sociale non godono di sterminata simpatia… questa città è Osimo, portatrice di valori culturali opposti e contrari.
Insomma, a parte la partecipazione ideale di Sfera Ebbasta (che pure avrà modo di ammirare a Milano, più agevolmente, il meglio della denuncia sociale di Banksi) non sappiamo quanti ex democristiani saranno attratti a visitare il Campana per questa infornata di arte alternativa.
Detto e sottoscritto il 20 dicembre, in tempi non sospetti, vorremmo sperare – da osimani e per il Comune – di essere ancora in tempo ad evitarsi sicure brutte figure (anche se una in più o in meno… NdR.) e cavarsela con rimbrotto degli organizzatori che potranno gridare: “Te l’avevo detto di non fidarsi di questi marchigiani…”.
Diversamente assisteremo impotenti all’ultimo bagno di sangue, culturale ed economico, lasciatoci in dote da un Pd ufficialmente autodichiaratosi allo sbando.

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