PAPA: “FLORIAN NON C’ENTRA NULLA…
HO FATTO TUTTO DA SOLO
PER EVITARE LICENZIAMENTI
AL SUPERMERCATO”

PAPA: “FLORIAN NON C’ENTRA NULLA… HO FATTO TUTTO DA SOLO PER EVITARE LICENZIAMENTI AL SUPERMERCATO”

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PAPA: “FLORIAN NON C’ENTRA NULLA… HO FATTO TUTTO DA SOLO
PER EVITARE LICENZIAMENTI AL SUPERMERCATO”

Claudio Papa collabora dal carcere e si scusa: “Ho perso la testa per salvare il lavoro”


Florian HILA e Claudio PAPA

Si è assunto l’intera responsabilità di quanto successo; scagionando Florian Hila, l’albanese di 39 anni, pure arrestato dai Carabinieri nell’ambito dell’operazione che ha portato al doppio arresto.

Claudio Papa, 50 anni, improvvisamente volto notissimo anche ad Osimo, oltre a Passatempo, ha affrontato ieri mattina l’interrogatorio di garanzia a convalida dell’arresto, accettando di collaborare con gli inquirenti fornendo la propria versione dei fatti.

L’imprenditore, originario di Montefano, sposato, separato, incensurato e titolare della gestione Coal del nuovo supermercato alle porte di Passatempo, dunque si è riconosciuto colpevole degli addebiti mossi, specificando che la cocaina rinvenuta in proprio possesso è “solo” quella denunciata dai Carabinieri e non già i 4 chili complessivi di cui i militari hanno il forte sospetto.

Florian HILA, 39 anni

4 chilogrammi o 1 abbondante, ai fini dell’eventuale condanna cambierebbe poco; cambia però la valutazione dei fatti contestati che portano i militari di Conforti, ad un certo punto, a riscontrare nei pressi del supermercato dei contenitori capaci di trasportare droga e rinvenuti come tali ad un riscontro scientifico.

Su tre chilogrammi mancanti (valore di mercato vicino al mezzo milione di euro), però, Papa – sostenuto dal proprio legale di fiducia Dino Latini – non ha saputo o voluto dire di più, negando la circostanza che possa trattarsi di droga imputabile al proprio giro.

Interessante, piuttosto, la motivazione portata da Papa a scusante – se possibile – del proprio operato: l’uomo ha confessato al giudice di aver perso la testa a causa delle grosse difficoltà economiche venutesi a determinare con l’avvio del nuovo spazio di vendita.

Un calo di affari e minori vendite che lentamente avrebbero convinto Papa, piuttosto che licenziare dipendenti e ridimensionare la struttura, a tentare il colpo grosso nel mondo della droga, ritagliandosi uno spazio, sempre più importante, nel settore di collegamento tra l’arrivo dei grossi carichi e l’affidamento a pusher del territorio per lo smercio al minuto: una sorta di grossista di neve i cui ricavi, già nel breve volgere di pochi mesi, avrebbero dovuto consentirgli di ripianare le perdite subite dall’asserita mancanza di clientela.

Difficile dire se la tesi delle asserite difficoltà economiche, pur se dovessero essere confermate, potrà reggere in sede processuale al di la una generica considerazione di attenuanti; al momento, però, l’aver vuotato il sacco potrebbe consentire a Papa di lasciare Montacuto, con destinazione Passatempo, per la detenzione agli arresti domiciliari come richiesto da Latini.

Detenzione in casa che invece potrebbe essere concessa all’albanese (curato legalmente dall’avvocato Bucciarelli) Florian Hila il quale, in vena di offrire la propria collaborazione, ha sostanzialmente rigettato l’accusa di essere socio in affari sbagliati di Papa, per ritagliarsi addosso a se l’immagine di persona sbagliata nel momento sbagliato.

L’albanese, stando al proprio racconto confermato da Papa, ha spiegato la propria presenza all’interno dell’ufficio del supermercato Coal come un momento di lavoro, impegnato a fare pulizia.

In tarda serata o domani il dispositivo con le decisioni del giudice e la “piega” processuale possibile, chiave di lettura della vicenda.


 

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