E il Consiglio di Istituto valuta se punire anche la “vittima”
IL GIOCO FINISCE IN LITE
45 GIORNI DI SOSPENSIONE
A TRE STUDENTI IPSIA!
Nessun caso di bullismo ma solo una moda stupida

E il Consiglio di Istituto valuta se punire anche la “vittima” IL GIOCO FINISCE IN LITE 45 GIORNI DI SOSPENSIONE A TRE STUDENTI IPSIA! Nessun caso di bullismo ma solo una moda stupida

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45 giorni ciascun di sospensione per i tre studenti dell’Ipsia ritenuti colpevoli di aver attuato in classe un gioco pericoloso; con riserva di valutare la posizione e proporre analogo provvedimento anche per la presunta vittima del gioco finale male.

Così ha deciso il Consiglio di Istituto della “Maria Laeng” di Via Molino Mensa che in tal modo ha smontato la pesante accusa di bullismo agitata dalla mamma del 15enne rimasto ferito.

Anzi, stando alla ricostruzione dei fatti in mano alla dirigente responsabile dell’istituto Paola Fiorini, sembra quantomeno possibile che sia stato il ragazzino finito al pronto soccorso a proporre agli amici il “divertimento”.

L’episodio, che potrebbe collegarsi al possibile compleanno di uno dei quattro partecipanti, è accaduto in aula, tra le 12.15 e le 12.30, in presenza dell’insegnante!

Insegnante che, per quanto incredibile visto le conseguenze da pronto soccorso riportate dallo studente, ha però affermato di “non essersi accorta di nulla”.

Una versione a cui la mamma, giustamente, fatica a credere. “Mio figlio – continua la donna – ha spiegato di essersi alzato dal banco perchè aveva un attacco di asma; si stava portando verso l’appendi abito per prendere dal giubbino un erogatore di farmaco cortisonico. All’improvviso un compagno di classe lo ha spinto verso altri ragazzi e insieme hanno iniziato a riempirlo di botte con tanto di calci sulla schiena e pugni o schiaffi in volto. Noncuranti della crisi di asma in corso… La scuola? L’insegnante non ha nemmeno notato l’episodio e quanto ai soccorsi nessuno si è premunito di chiamare un’ambulanza, tanto che – avvisata solo alle 13.08 dalla scuola – ho dovuto portarlo io al pronto soccorso”.

Fin qui il racconto di parte dei fatti che però potrebbero non evidenziare l’esatto andamento di quanto avvenuto. Il fatto che anche la “vittima” rischi un pesante provvedimento disciplinare, pari a perdere, di fatto, l’anno scolastico, lascia pensare ad una diversa versione di quanto accaduto.

Parrebbe essere più vicina alla realtà ipotizzare un fatto, peraltro sempre esistito per sfogare l’esuberanza dei maschietti in età di pubertà, di un gioco finito male.

Con la scusa, appunto di festeggiare qualcosa, i quattro avrebbero iniziato a prendersi a spallate secondo una moda innata tra i giovani uomini e in questi anni maggiormente in voga grazie alla rete e ai social network, Youtube in primis.

Mentre padri e nonni degli attuali studenti maschi giocavano allo schiaffo del soldato, gli attuali ragazzi, essendo più precoci, avendo modelli in rete da imitare, non potendo fare il servizio militare ed essendo fondamentalmente più stupidi dei propri avi, si divertono a prendersi a spallate, come tanti montoni imbizzarriti ma senza fare bè.

A turno si mettono al centro del “torello” solo che invece di calciare un pallone ci si scalcia e ci si prende a spallate, possibilmente l’una più pesante dell’altra.

Sembra che la moda preveda diverse varianti, mano a mano che il maschio diventa più adulto. In discoteca molti, tra un bicchiere e l’altro, pensano in questo modo di farsi notare maggiormente dalle coetanee che invece, al pari dell’insegnante dell’Isis (ma che brutta sigla!!!) neanche ci fanno caso.

Insomma una bolla di sapone finita al pronto soccorso. A non pensarla così, anzi diametralmente opposti nelle convinzioni, il Consiglio di Istituto che ha irrogato una punizione, cadauno, di ben 45 giorni (ai miei giorni sarebbe bastata mezz’ora dietro la lavagna) e ovviamente la mamma del ragazzino finito al pronto soccorso e vittima solo sulla carta. Ed è già qualcosa.

E’ infatti possibile che il Consiglio di Istituto, raccolte ulteriori testimonianze e valutato il verbale redatto dai Carabinieri, finisca con l’estendere identica punizione anche allo studente asmatico.

I si dice bisbiglierebbero forte che sia stato proprio lui a lanciare agli altri l’idea…

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