FRIULI, I VOTI GRILLINI TORNANO IN FRIGO
VERGINITÀ A PICCO COSTA 2.500 VOTI GIORNO!

FRIULI, I VOTI GRILLINI TORNANO IN FRIGO VERGINITÀ A PICCO COSTA 2.500 VOTI GIORNO!

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FRIULI, I VOTI GRILLINI TORNANO IN FRIGO
VERGINITÀ A PICCO COSTA 2.500 VOTI GIORNO!

Il Centro-Destra – oltre quota 57% con la Lega al massimo storico – si ricandida a governare l’Italia


ELEZIONI AMMINISTRATIVE 26 MAGGIO 2019: VOTA IL CANDIDATO A TE PIÙ VICINO

  • Dino LATINI (Liste civiche) (29%, 292 Votes)
  • Simone PUGNALONI (Partito Democratico + Movimenti di Sinistra) (25%, 247 Votes)
  • David MONTICELLI (Movimento 5 Stelle) (14%, 144 Votes)
  • Alberto Maria ALESSANDRINI PASSARINI (Lega) (13%, 130 Votes)
  • Achille GINNETTI (Lista civica) (10%, 103 Votes)
  • Maria Grazia MARIANI (Difendiamo Osimo + Fratelli d'Italia + Casa Pound) (4%, 43 Votes)
  • Fabio PASQUINELLI (Estrema sinistra) (4%, 43 Votes)

Total Voters: 1.002

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La prevista “ciabattata” indirizzata alle gengive è dunque risultata più dolorosa di quanto Di Maio stesso temesse: quasi 150.000 (!) grillini friulani, nel breve volgere di otto settimane dal 4 marzo, hanno salutato la compagnia movimentista e rimesso il proprio consenso nel frigorifero della politica, preferendo restare a guardare.

Una disfatta a tutto tondo, sarebbe da dire a Cinque Stelle, costata ai gialli una media di -2.491 voti al giorno contro la media, pur pesante, patita in Molise domenica scorsa, pagata -658 voti al giorno, fanno un calo di consenso da far tremare le vene ai polsi: -3.149 elettori pentastellati di fronte alla perduta verginità e al prender atto che per fare politica occorre sporcarsi ben bene le mani, hanno detto chiaro e tondo che preferisco ritirare il mandato e non partecipare al confronto tra le urne.

Per l’Italia tutto questo costituisce una grande boccata di ossigeno in quanto, seppur in extremis, certifica la capacità del Paese di rimontare in sella dopo aver sfiorato un frontale contro il muro della realtà.

Che finisse così e soprattutto che l’exploit grillino finisse tanto presto, un istante dopo aver perso quella verginità che dovrebbe costituire la contraria normalità, a dirlo erano stati in pochi.

Anche OSIMO OGGI – che all’indomani del 4 marzo scrisse chiaro e tondo che l’unica via di uscita per il Paese, elezioni a parte, era provare a varare un governo di minoranza dato dal Centro-Destra e da una cinquantina di schede bianche responsabili – ha temuto per Osimo, per la Regione e per l’Italia l’apertura di una stagione che, se avallata, poi avrebbe potuto lasciare la porta aperta a qualsiasi ulteriore legittimazione futura.

Molise, Friuli e a breve i “responsabili” – ovvero i parlamentari neo eletti, specie grillini, che non hanno alcun desiderio di rinunciare a cinque anni di stipendio per essere rottamati dall’ira degli stessi elettori grillini disillusi – hanno invece posto l’alt con percentuali che non lasciano adito ad alcun dubbio.

Trasportato in chiave osimana possiamo ben dire, ora, che i quasi 8.000 consensi raccolti tra le Cinque Torri il 4 marzo verranno ridotti a numeri incapaci di nuocere, ovvero meno della metà.

Un risultato che dovrebbe di nuovo rendere possibile l’elezione al primo turno del candidato Dino Latini, dato dai sondaggi interni papabile attorno al 56%, grosso modo la percentuale di Massimiliano Fedriga ottenuto domenica in Friuli.


 

GOVERNO MINORITARIO DI CENTRO-DESTRA
INDICATO DA OSIMO OGGI IL MESE SCORSO
2019, DOPO GINNETTI ANCHE LA MARIANI
A PESCA NEL SERBATOIO DI LATINI

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