“DONAZIONE? PERCEPITA COME PRIVATO, NON DA SINDACO”
AL RIESAME IL DISSEQUESTRO DEI 10.300 € DI PAZZAGLINI

“DONAZIONE? PERCEPITA COME PRIVATO, NON DA SINDACO” AL RIESAME IL DISSEQUESTRO DEI 10.300 € DI PAZZAGLINI

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La Procura di Macerata proroga i tempi di indagine su un secondo filone ugualmente legato alle offerte


“Non ho percepito la somma di 10.300 euro (da Vincenzo Cittadini della Moto Nardi, Ndr.) in qualità di Sindaco di Visso o pubblico ufficiale, bensì come privato cittadino, come custode della somma. E l’ho utilizzata alla bisogna per lavori in economia alla casette dell’area Laghetto di Visso. Quanto alla rendicontazione delle spese sostenute, sono in un file che al momento non ritrovo”.
Queste, alcune mesi fa, le dichiarazioni spontanee che il Sindaco di Visso e Senatore di Osimo Giuliano Pazzaglini ha reso in Procura, a Macerata, in ordine all’indagine che lo vede, insieme all’assistente Giovanni Casoni (ex Presidente della locale Croce Rossa) indagato circa l’utilizzo della donazione ricevuta.


Indagato per peculato il Senatore PAZZAGLINI

Come è noto al Senatore Pazzaglini la Procura contesta il reato di peculato e la settimana scorsa ha notificato, oltre la proroga delle indagini (per altri possibili reati contro la pubblica amministrazioni individuabili in un secondo filone di inchiesta), anche il sequestro della disponibilità di analoga somma dai conti correnti personali.
Sequestro contro il quale gli avvocati Giancarlo Giulianelli (Macerata) e Giuseppe Villa (Fermo) stanno in queste ore preparando il ricorso al Riesame per il dissequestro disposto dal Gip.
Circa il secondo filone di inchiesta, nata da un corposo esposto dei cittadini circa l’utilizzo delle numerose donazioni post terremoto giunte a Visso da tutta Italia, è impossibile al momento saperne di più.
Sotto la lente di ingrandimento della Procura, in ogni caso, sono previste altre due donazioni, definite consistenti, effettuate da Emil banca di Bologna e mancanti all’appello per alcune decine di milioni; così come occorrerà far luce sulla vicenda intricata di sei casette di legno, donate ai terremotati di Visso dai Comuni di Meolo (Venezia) e Taino (Varese) e transitate nelle società di Pazzaglini e Casoni.
Un percorso amministrativo giusto appunto opaco, su cui la Procura maceratese cercherà di fare completa luce.
Non dovrebbe avere risvolti penali, invece, un ulteriore episodio che ha visto, nuovamente la coppia Pazzaglini-Casoni, al centro di un’altra vicenda “strana” con la società Sibyl project Srl con sede a Visso e con quote societarie intestate al Senatore e al suo assistente a Roma.
A suscitare scandalo, almeno nella ricostruzione della vicenda realizzata dal quotidiano “Il Fatto quotidiano” diretto da Travaglio, la circostanza che la società Sibyl project commercializzasse cesti di prodotti alimentari tipici, riportante in evidenza la scritta fuorviante “Ripartiamo da qui… Pacco solidale sisma”.
In realtà solo una banale attività commerciale, finalizzata al profitto e certamente più che lecita… non fosse stato per quelle indicazioni che – abbinate alla notorietà di Pazzaglini Sindaco e Casoni Presidente Croce Rossa Visso – hanno indotto molti a credere che l’acquisto del cesto dovesse equivalere ad un aiuto ai produttori terremotati.


 

PER 25 VOLTE MULTATO AI VARCHI INVISIBILI
ANCHE UN TERZO GIUDICE DI PACE SI ALLINEA, ZTL KO
RIBALTONE IN CASA LEGA, APPIEDATO ALESSANDRINI!
E’ IL TURNO DELLA MARIANI, VERA CANDIDATA A SINDACO

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