1° MARZO, PENSIONE FRATI, PRIMARIO PRONTO SOCCORSO
CON 4 SOLI MEDICI, APERTA STRADA AL TRIANGOLO MORTE

1° MARZO, PENSIONE FRATI, PRIMARIO PRONTO SOCCORSO CON 4 SOLI MEDICI, APERTA STRADA AL TRIANGOLO MORTE

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In compenso gli osimani potranno scegliere tra ben 3 alternative: Jesi, Senigallia o Civitanova Marche!


Lo chiameremo il triangolo della morte; anzi, come osserva Pugnaloni scherzandoci macabramente sopra, visto che l’insegna con l’H non l’ha portata via nessuno ed è ancora, fiera, al suo posto, per esorcizzare il terrore la chiameremo “H, giro della morte”! Sperando non dover mai gettare un tiro di dadi per confrontarsi con la sorte.



Parliamo del triangolo, affatto magico, che da Civitanova Marche raggiunge, 76 chilometri dopo, la città di Senigallia, tocca dopo altri 27 chilometri quello di Jesi e infine si ricongiunge a Civitanova Marche dopo altri 69 chilometri.
E parliamo di un bene, la salute, che in un Paese civile non dovrebbe essere garantita al cittadino dalla sola fortuna.
Nel bel mezzo del triangolo, infatti, troviamo Osimo, gli osimani e quant’altri avranno bisogno di un intervento sanitario urgente, a pregare tutti i Santi del Paradiso di intercedere verso nostro Signore per intraprendere la strada, anzi l’autostrada migliore: quella verso Senigallia o Civitanova Marche, grosso modo equidistanti. O quella più breve ma in lascito dagli antichi Romani verso Jesi?
E’ quanto gli osimani si chiederanno presto, piano piano ma inesorabilmente, a partire già da venerdì 1° marzo quando al lavoro non si presenterà, dopo 40 e più anni di servizio onorato, il Primario del Pronto soccorso Enzo Frati.
Ovviamente – non riuscendo a sostituire neanche il personale medico “semplice” (ad Osimo servirebbero alla bisogna 11 medici e a marzo, con l’addio di Frati e un ulteriore addetto in uscita, non sostituiti, rimarranno soltanto 4!) – nessun Primario, a maggior ragione, verrà a rimpiazzare Frati.
E’ noto anche ad un profano, infatti, come i giovani medici, per iniziar carriera, preferiscano un contratto sotto l’insegna Asur piuttosto che svolgere lo stesso lavoro all’interno di un istituto di cura per anziani,
E da Gianni Genga, nonostante la fresca cittadinanza osimana onoraria recapitatagli a domicilio, preso atto di dividere la propria vita tra Ancona (lavoro) e Macerata (casa), non giungono segnali di speranza.
Il manager, avanti con l’età, pare pare aver serenamente accettato il rischio, di tutti gli altri, di poter morire in ambulanza, in mezzo alla strada, lungo il tragitto.


Il Primario del Pronto soccorso Enzo FRATI

Magari aiutando la buonasorte cercando di farsi vedere ad Osimo il meno possibile.
Purtroppo chi ad Osimo legherà gran parte della propria vita, non potrà scaricare rischi su nessuno, adattandosi ad una vita di eterna speranza.
La prima speranza gli osimani la riporranno al dopo 1° marzo, ovvero cosa accadrà di quel poco che ancora resta del pronto soccorso?
In soli 4 medici impossibile organizzare una turnazione che, esclusa la notte, già out, prenda in carico le 16 ore diurne; basterebbe un raffreddore, le ferie o qualsiasi impiccio, pur minimo, per mandare all’aria il piano di lavoro.
Non resta affidarsi al buon cuore e alle tasche dell’Inrca affichè creando interesse, ovvero incentivando economicamente i medici della scuderia anconetana, riesca a rimpolpare il numero dei presenti in pronto soccorso Osimo.
Obiettivo, questo, non sappiamo, però, quanto interessante per Inrca.
Diversamente l’ipotesi di ridurre ulteriormente il servizio, strutturandolo su un solo orario – esempio dalle 9 alle 17 – potrebbe costituire il prossimo doloroso passo.
Sempre che, non sia da escludersi peggio! L’uscita dal lavoro del Primario potrebbe far venire in mente a Ceriscioli, non a caso lo smantellatore, di suggerire a Genga di cogliere l’attimo…
Carpe diem e il pronto soccorso avrà chiuso i battenti, per sempre.
In questo caso d’obbligo aggiornare la data: non più dal 1° marzo ma a partire da una data, a piacere, dopo il 9 giugno. Domenica di ballottaggio tra Latini e Pugnaloni; dopo quella data rivolgersi direttamente a Vigiani o Umberto Re.


 

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